Forse non avete ben inteso il pensiero di Michael
Se da un lato infatti Michael O’Leary, CEO di Ryanair Group ha avvisato, non è la prima volta, che i prezzi dei biglietti il prossimo anno torneranno a salire, dichiarare quasi un vero e proprio stato di emergenza mi sembra un bel pò esagerato.
Chi avesse letto le dichiarazioni di Michael delle scorse settimane, sicuramente ha modo di capire meglio il suo pensiero.
A fine agosto infatti, commentando i dati del mese di agosto di Ryanair, Michael espresse chiaramente la sua previsione, ovvero che i prezzi saliranno gradualmente durante i prossimi mesi ma non arriveranno ai livelli pre-pandemia fino alla prossima estate.
Ciò non vuol dire che saliranno alle stelle, ma saranno più alti di questa estate, perché causa pandemia, la S20 e la S21 hanno visto tariffe molto più basse della S19, quindi nella S22 torneranno ai livelli pre-pandemia, anche se per alcuni mercati come quello inglese potrebbero avere una crescita maggiore.
Michael O’Leary ha detto al Sunday Times che : “Il motivo per cui penso che i prezzi saranno notevolmente più alti è che c’è meno capacità”.
Notevolmente più alti, non alle stelle, sono due cose ben diverse.
La motivazione è chiara, non solo ci sarà un ulteriore aumento della domanda, ma la capacità potrebbe ancora essere inferiore rispetto al 2019, ma anche questo non deve allarmare, perchè se da un lato ci sono vettori che hanno tagliato la flotta, dall’altro ci son vettori come la stessa Ryanair che crescerà ancora con i B737Max che continuano ad essere consegnati, lo stesso vale per Wizz Air, che ha ricevuto pochi giorni fa un altro Airbus A321neo.
Certo il problema rimane ma a quanto pare soprattutto per il mercato inglese, Michael infatti ha detto: “Elimini Thomas Cook (sei milioni di posti), Flybe (otto milioni di posti), Norwegian (quasi 24 milioni di posti)… Alitalia sta riducendo la sua flotta del 40%. Nel 2022 ci sarà circa il 20% in meno di capacità a corto raggio in Europa, con una drammatica ripresa della domanda”. da notare l’uso del termine “dramatic” nella lingua inglese, non significa sempre e comunque “emergenza”.
In Italia ad esempio la capacità è anche aumentata, soprattutto per il mercato domestico, perchè il numero di aerei basati in Italia continua a crescere, nonostante il passo indietro di easyJet, ma tutte le altre compagnie continuano a investire, quindi non ci sarà un problema di capacità.
Da notare poi che le dichiarazioni di Michael erano a margine di un intervista che aveva come focus il settore dell’aviazione nel Regno Unito.
Michael ha anche parlato di inflazione e tassazione, due variabili che potrebbero influire, la prima marginalmente, sappiamo molto bene che all’aviazione dell’inflazione interessa ben poco, ma e’ il mercato, la domanda, la concorrenza e la base di costo, a decidere il prezzo.
La tassazione invece, vedi ad esempio quella sui carburanti per aviazione non sostenibile e le tasse applicate da alcune nazione per disincentivare i voli a corto raggio e non solo (idiozia!) potrebbe essere un vero problema, ma come e’ solito fare lo zio O’Leary … e’ un avvertimento, a differenza di altri, Michael parte in anticipo senza farsi trovare impreparato, lo puoi amare o detestare ma non c’è dubbio che è così.