Ok al progetto del collegamento ferroviario Mestre Aeroporto
Il governo ha approvato il progetto definitivo della bretella aeroportuale, che rientrerà tra le opere prioritarie per le olimpiadi invernali Milano Cortina 2026.
Ovviamente come sempre succede nel nostro paese, le associazioni ambientaliste si oppongono al progetto, nonostante sia stato modificato più volte tenendo conto anche dell’impatto ambientale della nuova opera.
Con i NO l’Italia non va da nessuna parte, le critiche e le opposizioni ad un progetto non possono considerare solo alcuni aspetti dimenticando l’impatto positivo che l’opera potrà avere sul territorio, dal punto di vista dell’intermodalità e quindi più in generale anche sulle emissioni.
Vediamo i motivi per cui si oppongono le associazioni e comitati:
- 4 chilometri di tunnel a 12 metri di profondità in ambito Unesco possono definirsi ‘progetto non sostenibile?, Tenuto conto anche che l’opera viene realizzata in una zona geomorfologica delicatissima, ricca di paleo alvei di fiumi e in stretta relazione idrogeologica con la Laguna Nord di Venezia”. C’è il rischio di un “abbassamento artificiale del livello delle falde che rischia di richiamare acqua salmastra dal sistema acquifero costiero con avanzamento verso terra del cuneo salino”. Anche se la stazione Alta Velocità in aeroporto venisse accantonata, rimarrebbe la costruzione del tunnel, con cementificazione ai margini della laguna.
- Il secondo punto denuncia “la totale demolizione del borgo antico di Ca’ Litomarino, lungo il fiume Dese, tipico esempio di architettura rurale tradizionale dei territori di bonifica riportato nella mappe catastali storiche già nel 1920. Il borgo è incastonato fra le anse di uno dei più bei fiumi di risorgiva della pianura veneta”. Comprende 23 abitazioni la cui costruzione risale all’Ottocento. L’abbattimento rimane anche nel nuovo progetto (???)
- Il riferimento alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, che beneficerebbero del collegamento ferroviario, secondo Italia Nostra e le altre associazioni “costituisce una vera e propria fake-news”. Infatti, “nel 2026 esisterà solo l’attuale via di collegamento ferroviario Venezia- Calalzo di Cadore con poi bus di RFI integrativo fino a Cortina: è un totale di 4 ore di viaggio per 150 km !)”. Infatti il “treno delle Dolomiti” da Venezia a Cortina (ammesso che lo si faccia) non entrerà in funzione prima del 2036.
- I costi: esiste già un progetto “con tracciato ad asta e stazione ‘di testa’ che nel 2005 aveva ottenuto il parere favorevole della Via Regionale e delibera Cipe. Il preventivo di spesa totale era di 224 milioni di euro, aumentabile fino a un massimo di 309 milioni. La nuova proposta raddoppia la spesa (425 milioni). “È un progetto faraonico, costosissimo, altamente impattante l’ambiente e che compromette la qualità della vita di migliaia di cittadini”. Si tratta di vedere ora, senza Alta Velocità e stazione sotterranea, come si modificherà questa voce, nella versione che sarà esaminata dal governo.
- La proposta alternativa alla stazione dell’Alta Velocità sotto l’aeroporto è quella di una stazione di testa in superficie (come avviene in tanti aeroporti italiani) prevista dal primo progetto, a doppio binario, per utilizzare una semplice navetta Venezia-Mestre-Aeroporto.
Non voglio commentare ogni punto, ma sinceramente non vedo dove sia il problema dell’ambito Unesco, è una tesi del tutto inaccettabile, per quanto riguarda i costi, è invece una giusta osservazione, però gli stessi ambientalisti si erano opposti ad un opera sicuramente meno costosa, più utile alla città e al territorio, che avrebbe collegato la stazione di Mestre, passando per il Parco di San Giuliano e Campalto, arrivando in aeroporto, anche in minor tempo e senza alcuna interferenza, ma secondo loro una monorotaia completamente elettrica, come quella che vediamo già in altre città e aeroporti, poteva avere un impatto sull’ecosistema lagunare delle gronde e delle barene.
Ho seri dubbi anche io sul vedere l’opera come utile per le Olimpiadi Invernali, ma e’ chiaro a tutti, non serve un genio, e’ solo un modo per accelerare l’avvio dell’opera, su questo non ci vedo nulla di male, viviamo nel paese delle “mille proroghe” in cui ci buttano di tutto e di più.
Per quanto riguarda Ca’ Litomarino, il progetto definitivo non prevede alcun abbattimento di strutture del borgo storico, come ha voluto sottolineare in una lettera al governo il presidente di SAVE Enrico Marchi.
Riassumendo se lo stato avesse tenuto conto solo le opposizione delle centinaia di associazioni ambientaliste e di quartiere, l’Italia sarebbe rimasta ferma al 1900.
Gli enti locali, i ministeri competenti ed il governo, devono invece mediare tutte le problematiche e i benefici, ottenendo una soluzione che limita il più possibile l’impatto ambientale, realizzando opere il meno costose e più efficienti possibili che possano davvero offrire un aumento della qualità dei servizi di trasporto e continuando il processo di integrazione dei diversi mezzi, con l’obbiettivo di avere in Italia una rete sempre più sostenibile.