sustainable aviation

Destination 2050 route to net zero European aviation

Ancor prima della COP26, l’aviazione Europea è da diversi anni impegnata nella decarbonizzazione del settore, le maggiori compagnie aeree e associazioni di settore, stanno unendo le forze in Destination 2050 – A route to net zero European aviation.

Destination 2050 è guidata da un nuovo rapporto indipendente che fornisce una visione e un percorso per sforzi significativi di riduzione delle emissioni di CO2 in Europa e nel mondo. Basandosi sull’accordo di Parigi e sul Green Deal europeo, prevede che tutti i voli all’interno e in partenza dall’UE, dal Regno Unito e dall’EFTA realizzino emissioni nette di CO2 entro il 2050.

Come arrivare al 2050 con emissioni ZERO di CO2 ?

In primis identificando le azioni congiunte necessarie per realizzare questa visione, operando a livello nazionale, europeo e globale. 

Entro il 2030, le emissioni nette di CO2 dai voli intraeuropei saranno ridotte del 55% rispetto ai livelli del 1990 grazie a quattro cardini.

I miglioramenti nelle tecnologie degli aeromobili e dei motori potrebbero ottenere riduzioni delle emissioni del 37%.

L’utilizzo di combustibili per aviazione sostenibile (SAF) potrebbe ottenere riduzioni delle emissioni del 34%

L’attuazione di misure economiche potrebbe ottenere riduzioni delle emissioni dell’8%

I miglioramenti nella gestione del traffico aereo (ATM) e nelle operazioni degli aeromobili, potrebbero ottenere riduzioni delle emissioni del 6%

Come è chiaramente visibile dalle previsioni di riduzione delle emissione per mezzo dei quattro punti cardine di Destination 2050, l’aviazione che già oggi è “colpevole” di circa.. solo… il 3% delle emissioni nocive mondiali, possono concretamente già da oggi e progressivamente nei prossimi anni, ridurre ulteriormente il proprio impatto ambientale.

Da notare poi, che per demerito della “propaganda ambientalista” non si dice mai abbastanza di quanto i voli a medio e corto raggio, abbiano in questo 3%, solo una minima parte della “colpa“, è importante quindi tenerne conto quando erroneamente si colpevolizza l’aviazione, perchè solo con un lavoro congiunto di tutti i settori che inquinano si potrà “salvare il pianeta” non certo con la propaganda, ma con la conoscenza e la corretta informazione, oltre ovviamente ad importanti investimenti più mirati dalla scienza e non dall’opinione pubblica, oggi scarsamente informata.

Tutte queste misure hanno ovviamente un costo, un costo che in molti casi però può essere compensato da minori costi ad esempio, per il minor consumo di carburante, in ogni caso non sono “veri costi”, ma un investimento per il futuro non solo del pianeta ma dell’aviazione.

Anche la Commissione Europea e il Regno Unito dovranno fare la loro parte, insieme a tutti gli attori interessati, al fine di sostenere ed incentivare iniziative volte a ridurre l’impatto ambientale dell’aviazione, in particolare premiando chi investe per il rinnovamento della flotta, nella ricerca e sviluppo, nella produzione e realizzazione di impianti per la produzione di SAF, disincentivando al contempo chi non investe verso queste direzioni.

Il settore dell’aviazione europeo è collettivamente a bordo per aprire la strada alla riduzione delle emissioni di CO2 dell’aviazione, rendendo il volo più sostenibile a lungo termine.

Le compagnie aeree, gli aeroporti, i produttori di aeromobili e i fornitori di servizi di navigazione aerea europei, hanno definito una visione comune a lungo termine insieme a soluzioni concrete alla complessa sfida di raggiungere emissioni nette di CO2 pari a zero da tutti i voli in partenza dall’UE, dal Regno Unito e dall’EFTA. 

Questa iniziativa è guidata da Airlines For Europe, Airports Council International Europe, AeroSpace and Defense Industries Association of Europe, Civil Air Navigation Services Organization e European Regions Airline Association.

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fonte: Destination 2050 sito ufficiale