Air Italy ed Alitalia, due pesi, due misure
Il risultato è semplicemente non equità, entrambi i vettori sono morti, bisogna dirlo, dare dignità al personale che ha perso il lavoro e non tornerà a lavorare deve essere la priorità, senza alcuna “discriminazione” e rispettando il perimetro di utilizzo degli ammortizzatori sociali esistenti.
Air Italy non esiste più, lo dico con dolore, ero presente a Milano quando lanciò i voli a lungo raggio e speravo che potesse davvero decollare, ma ora non esiste più, la Cassa Integrazione si può utilizzare quando esiste un futuro in quell’azienda per i lavoratori, non quando un azienda è morta, come d’altronde doveva essere fatto anche con i dipendenti Alitalia che ITA non assumerà entro il 2023.
Mi scuso con i termini forse un pò forte ma sinceri e che purtroppo corrispondono alla realtà, ma quello che mi preme sottolineare è ancora una volta l’utilizzo di due pesi e due misure, per i privilegiati Alitalia è concesso tutto, anche ciò che non sarebbe corretto dare, forzando il sistema dei sussidi, snaturando la vera natura degli ammortizzatori sociali.
Io sono ben consapevole che i dipendenti Air Italy, vista la situazione non hanno diritto alla CIG, ma neanche i dipendenti Alitalia ne anno diritto, o meglio non ne hanno diritto quelli che non verranno assunti in ITA entro i prossimi due anni.
E’ in atto una discriminazione tra i dipendenti Alitalia e tutti i lavoratori italiani, un privilegio che deve finire.