Il Regno Unito torna a isolarsi, PCR obbligatorio
Il Regno Unito ha reso nuovamente obbligatorio anche per i vaccinati il costoso tampone PCR all’ingresso, di fatto si blocca nuovamente il turismo in ingresso e quello in uscita, anche i britannici dovranno effettuare il test tornando in UK.
Un ulteriore frenata di arresto per i vettori britannici che stavano nuovamente promuovendo l’acquisto di voli da e per il Regno Unito, se da un lato era prevedibile che ancora non era il momento di puntare sul Regno Unito, anche se era prevista la possibilità di nuove varianti, Omicron non era prevista, di questa variante però sappiamo ancora poco.
Terranno ancora per il momento i viaggi all’interno della Comunità Europea che sembra ancora essere unita nell’adottare misure comuni e permettere il più possibile gli spostamenti all’interno della UE.
Anche in UE si sta evidenziando un calo delle prenotazioni, ma avrà per ora un impatto notevolmente inferiore di quello UK, dovremo aspettare ancora almeno metà dicembre per capirlo meglio.
Nel Regno Unito è nuovamente allarme per il turismo
Un portavoce dell’ABTA ha dichiarato: “Sebbene l’ABTA comprenda che questa è una situazione in rapida evoluzione e che la salute pubblica deve essere al primo posto, la decisione di richiedere a tutti gli arrivi di eseguire un test PCR e di autoisolarsi fino a quando non viene restituito un risultato negativo è un duro colpo per i viaggi. imprese, molte delle quali stavano appena iniziando a rimettersi in piedi dopo 20 mesi di severe restrizioni.
“Questi cambiamenti” continua il portavoce ABDTA, “aggiungeranno costi alle vacanze delle persone, il che avrà senza dubbio un impatto sulla domanda dei consumatori e tratterrà la ripresa del settore, quindi è fondamentale che questa decisione sia tenuta sotto attenta revisione e le restrizioni vengano revocate prontamente se diventa chiaro che non c’è un rischio per il programma di vaccinazione del Regno Unito”.
Intanto già venerdì scorso le compagnie aeree sono crollate in borsa perdendo quasi il 15% IAG ed oltre il 11% easyJet, il 10% Ryanair e il 15,23% Wizz Air.
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