AT&T e Verizon si rifiutano di ritardare attivazione 5G
AT&T e Verizon domenica hanno respinto una richiesta dei regolatori statunitensi, compresa la FAA, di ritardare il lancio di alcuni servizi 5G previsti per questa settimana, a causa delle preoccupazioni per le potenziali interferenze con le apparecchiature a bordo degli aerei, segnalate da Airbus e Boeing.
In una lettera congiunta, gli amministratori delegati di AT&T e Verizon, John Stankey e Hans Vestberg, propongono di procedere con l’attivazione dei servizi 5G questa settimana, ma per sei mesi adotteranno le cosiddette zone di esclusione intorno agli aeroporti, una misura simile è stata adottata anche Francia.
“Le leggi della fisica sono le stesse negli Stati Uniti e in Francia“, hanno scritto i dirigenti, aggiungendo che le società insieme hanno speso più di 80 miliardi di dollari per acquistare lo spettro 5G dal governo e miliardi in più per il lancio commerciale pubblicitario dei servizi, le compagnie telefoniche quindi, in regola con la normativa vigente, richiedono giustamente di attivare i servizi 5G, e prendere come esempio la Francia, una soluzione quindi che accoglie le preoccupazioni dei regolatori e di Boeing ed Airbus, ma che permetterebbe di attivare il 5G negli Stati Uniti, adottando una misura equilibrata per gli interessi di entrambe le parti.
Venerdi scorso, in una richiesta ufficiale del Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti e della Federal Aviation Administration, si richiedeva a AT&T e Verizon un ulteriore slittamento della partenza di due settimane, con questa motivazione: “Il mancato raggiungimento di una soluzione entro il 5 gennaio costringerà il settore dell’aviazione statunitense ad adottare misure per proteggere la sicurezza dei viaggiatori“.
Alcune parti fanno notare che negli Stati Uniti, i sistemi di telecomunicazioni e di controllo e gestione del traffico aereo sono differenti, motivo per cui anche l’ultima proposta delle due compagnie telefoniche viene contestata, ma il più alto rappresentate del governo federale degli Stati Uniti per quanto riguarda le telecomunicazioni, ovvero Il commissario federale per le comunicazioni Brendan Carr ha osservato che i servizi 5G in questione, distribuiti sul cosiddetto spettro in banda C, sono già stati lanciati in più di 40 paesi senza interferenze aeree note.
In effetti però escludere le zone aeroportuali, dove i servizi 5G, potrebbero interferire, almeno secondo quanto dichiarato da Airbus e Boeing, dall’attivazione del servizio 5G sembra un buon compromesso.