Italo, riduce le corse e chiede sostegno
A fronte dell’emergenza sanitaria COVID-19, Italo si è vista costretta, come anche Trenitalia a rimodulare la propria offerta commerciale, riducendo le corse fino al 23 febbraio.
Italo chiede al governo misure di sostegno “al fine di salvaguardare la continuità aziendale e occupazionale delle imprese ferroviarie“.
E’ “necessario un tempestivo intervento del Governo” spiega Giambattista La Rocca, AD di Italo, con “misure di sostegno economico quali lo sconto sul canone di accesso all’infrastruttura e l’erogazione di fondi di compensazione del danno subito”.
In mancanza di un intervento, Italo potrebbe essere costretta ad adottare anche “misure drastiche” con “impatti sul servizio al cittadino e sul livello occupazionale”.
Al momento a questo link, i treni soppressi fino al 23 febbraio.
Riduzione del canone per le imprese ferroviarie nel 2021
La legge di bilancio 2021 (comma 679) ha autorizzato la spesa di 20 milioni per il 2021 e 10 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2034 (per un totale di 150 milioni di euro) a favore di Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. affinchè RFI disponga, dal 1° gennaio 2021 e sino al 30 aprile 2021, entro il limite massimo dello stanziamento indicato, una riduzione del canone per l’utilizzo dell’infrastruttura ferroviaria fino al 100 per cento della quota eccedente la copertura del costo direttamente legato alla prestazione del servizio ferroviari per i servizi ferroviari passeggeri non sottoposti ad obbligo di servizio pubblico e per i servizi ferroviari merci. La misura è quindi diretta a sostenere le imprese ferroviarie.
Solo eventuali risorse residue sono destinate a compensare il gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale delle minori entrate derivanti dal gettito del canone per l’utilizzo dell’infrastruttura ferroviaria nel medesimo periodo.
Il decreto-legge n. 73 del 2021 ha infine autorizzato ai medesimi fini l’ulteriore spesa di 150 milioni di euro per l’anno 2021 per il periodo dal 1° maggio 2021 al 30 settembre 2021. Anche in tal caso eventuali risorse residue conseguenti anche a riduzioni dei volumi di traffico rispetto a quelli previsti dal piano regolatorio 2016-2021 e riferiti al periodo compreso tra il 1° maggio 2021 al 30 settembre 2021, sono destinate a compensare il gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale.
Italo chiede che lo sconto al canone di accesso all’infrastruttura venga prorogato anche per il 2022, anche se non al 100% almeno con una percentuale importante.
Giambattista La Rocca, AD di Italo, giustifica la richiesta in quanto “La domanda di trasporto non ha raggiunto livelli pre Covid attestandosi ad un -57% medio rispetto al 2019” inoltre, le imprese ferroviarie sono anche chiamate a “fronteggiare significativi incrementi dei costi per il 2022: il pedaggio aumenterà del 1,3% circa (inflazione programmata); i costi relativi all’energia elettrica aumenteranno di oltre il 55% rispetto ad inizio 2021, Italo ritiene in primo luogo urgente ed imprescindibile garantire alle imprese ferroviarie a mercato per tutto il periodo di vigenza dello stato di emergenza sanitaria (ad oggi fissato al 31 marzo 2022) quanto meno lo sconto del canone di accesso all’infrastruttura (cosiddetto pedaggio, ndr) al fine di sostenere le imprese stesse per l’erogazione del proprio servizio in funzione dell’effettiva domanda disponibile“.