Air France-KLM, cosa cambierà con l’uscita del “regista” Elbers?
Gli equilibri nel gruppo Air France-KLM sono delicati, equilibrati nella governance, non equilibrati nei risultati, con Air France che è stata negli anni un pò la “zavorra” del gruppo.
In questi anni abbiamo sempre visto la Francia, nel tentativo di prendere il bastone del comando, bloccata sia da chi ha materialmente portato avanti il matrimonio e la nascita del gruppo, ovvero l’attuale CEO di KLM Pieter Elbers, ma anche dal governo Olandese, che ha sempre protetto la sua compagnia di bandiera.
Un matrimonio che nel 2004 ha permesso ad entrambe le compagnie di salvarsi, ma che funziona ancora oggi perché al vertice di KLM c’è una figura forte, di cui tutti ne riconoscono integrità, capacità e leadership.
Cosa accadrà quando nel 2023 Elbers lascerà la carica di CEO di KLM, Ben Smith che non ha mai visto di buon occhio la leadership del suo collega in KLM, nel 2019 ne chiese la rimozione, avrà la possibilità di guidare il gruppo verso una trasformazione alla Lufthansa ? con Air France alla guida?
Perchè oggi non è così, Air France e KLM pur facendo parte dello stesso gruppo, hanno due anime ben diverse, che hanno permesso alle due compagnie di coesistere senza che nessuna delle due diventasse la sorella minore, con KLM che ha portato negli anni sempre risultati economici e performance, superiori a quelli di Air France.
Amsterdam HUB di KLM è negli anni cresciuto, è rimasto uno degli scali più trafficati in Europa, superando anche Parigi CDG, non sempre certo, ma ai francesi questo non fa piacere.
Ora c’è chi dice che Air France con l’uscita di Elbers abbia delle possibilità in più di entrare come azionista in ITA, ma questo è tutto da vedere.
Una cosa è certa, l’Olanda, ora comprensibilmente preoccupata, non starà a guardare e non consentirà che la sorella francese prenda il comando, riducendo KLM ad un ruolo secondario.