Gli aeroporti italiani rincorrono la sostenibilità
I maggiori aeroporti italiani, hanno piani per raggiungere net-zero di emissioni entro il 2050, alcuni anche entro il 2030, ieri la firma della “Dichiarazione di Tolosa” che apre un nuovo capitolo per il settore dell’aviazione europea.
La Commissione Europea con il Green Deal ha previsto che l’Europa raggiunga il net-zero di emissioni entro il 2050, ma alcuni aeroporti si sono impegnati a farlo 20 anni prima, al massimo tra 8 anno.
Questo è possibile grazie ad importanti investimenti e partner industriali, come ad esempio Eni per la fornitura di Bio-carburante, dalle raffinerie di Marghera (la prima bio-raffineria di Eni) o Gela, o quella con Snam di SEA a Milano, per l’idrogeno, ma anche l’acquisto di mezzi elettrici e la realizzazione di impianti fotovoltaici, ma anche gli impianti di tri-generazione per il riscaldamento ed il raffreddamento delle infrastrutture aeroportuale. Un MIX di fonti e tecnologie già disponibili e mature, che permettono di anticipare questa data.
Aeroporti di Roma (Fiumicino e Ciampino) , SAVE S.p.A. (Venezia, Treviso, Verona, Brescia) e SEA (MIlano e Linate) che si sono impegnati a raggiungere questo traguardo proprio nel 2030.
Aeroporti di Roma (Fiumicino e Ciampino)
Aeroporti di Roma, con Fiumicino, primo aeroporto in Europa ad ottenere la massima certificazione ACA 4+ in materia di abbattimento di emissioni di gas serra, e primo aeroporto al mondo a collocare un Sustainability-Linked Bond, investirà oltre 54 miliardi di euro di ricchezza generata; riduzione del 50% del consumo energetico per passeggero in 10 anni; recupero del 98% dei rifiuti prodotti in aeroporto; azzeramento delle emissioni di CO2 al più tardi nel 2030; occupazione diretta, indiretta e indotta per 390.000 persone di cui 130.000 nel Lazio.
SAVE S.p.A. (Venezia, Treviso, Verona e Brescia)
SAVE S.p.A. con Venezia, Treviso, Verona e Brescia, aderendo anche ad Aeroporti 2030 insieme ad ADR, raggiungerà l’obbiettivo di zero emissioni entro il 2030, con piani di sviluppo caratterizzati da obiettivi di sostenibilità, che si declinano nell’adozione di sistemi energetici più efficienti, in tecnologie a ridotto impatto ambientale, nel continuo controllo e monitoraggio delle emissioni, nelle relazioni con le comunità locali per la determinazione delle opere di mitigazione e compensazione a favore dei territori sui cui incidono gli scali.
L’aeroporto Marco Polo di Venezia, ha aderito all’impegno “net zero emissions by 2050” con la prospettiva di anticipare tale data al 2030 e nel 2019 è stato selezionato da ENEA quale opinion leader per l’efficientamento energetico nell’ambito della Campagna Nazionale “ItaliainClasseA” finanziata dal Ministero dello Sviluppo Economico.
SEA Aeroporti di Milano (Linate e Malpensa)
“Raggiungere zero emissioni entro il 2030 non è una promessa che prendiamo alla leggera. Siamo fiduciosi che attraverso un adeguato supporto politico, il contributo della ricerca e degli investimenti saremo in grado di decarbonizzare completamente le nostre operazioni aeroportuali” ha commentato il CEO di SEA Armando Brunini.
Europa
In Europa anche altri aeroporti anticipano al 2030 l’azzeramento delle emissioni, alcuni lo hanno già raggiunto : I 10 aeroporti gestiti da Swedavia (tra cui Stoccolma-Arlanda), che recentemente sono diventati i primi a livello mondiale a diventare Net Zero. L’aeroporto internazionale di Atene dovrebbe seguire a partire dal 2025, Atlantia non solo a Roma ma anche a Nizza Aéroports de la Côte d’Azur, Amsterdam Schiphol, AVINOR (44 aeroporti incluso Oslo), Copenhagen, Eindhoven, EuroAirport Basel-Mulhouse-Freiburg, Finavia (21 aeroporti tra cui Helsinki), Lussemburgo, Lione-Saint Exupéry, Marsiglia-Provenza e Tallinn.