Il 70% della rete italiana di Snam hydrogen ready
Snam è stata la prima in Europa, ha sperimentante il trasporto di idrogeno utilizzando i gasdotti esistenti, i test hanno assicurato la compatibilità delle infrastrutture esistenti al trasporto di Idrogeno.
Solo in alcuni tratti sarà necessario sostituire le tubature o modificare la pressione, la prospettiva di Snam, al 2050, è di trasportare gas interamente decarbonizzato (non solo idrogeno ma anche biometano), contribuendo a rafforzare il ruolo dell’Italia come un hub europeo, anche nell’ottica di export di energia pulita verso il Nord Europa.
Il 50% dei circa 7,4 miliardi di euro del piano industriale di Snam 2020-2024 sono dedicati alla sostituzione e sviluppo degli asset secondo standard compatibili anche con l’idrogeno.
ASME B31.12
Per trasportare l’idrogeno può essere impiegata l’infrastruttura esistente, oggi utilizzata per il gas naturale. Esiste uno standard internazionale riconosciuto (ASME B31.12) che definisce i criteri per la compatibilità di tubazioni in acciaio nuove ed esistenti per il trasporto di idrogeno.
RINA, società italiana leader nella certificazione a livello internazionale, è attualmente impegnata nella verifica della compatibilità delle linee gas esistenti per il trasporto dell’idrogeno. Snam ha inoltre adottato una nuova normativa interna per l’approvvigionamento affinché tutti i materiali dei nuovi tratti di rete siano in grado, senza aggravi di costo, di trasportare non solo gas naturale e biometano ma anche, in prospettiva e in linea con l’evoluzione del quadro regolatorio, percentuali crescenti di idrogeno fino al 100%.
Oltre a preparare la propria infrastruttura al trasporto e allo stoccaggio dell’idrogeno, Snam ha avviato delle partnership con vari operatori, nel rispetto della normativa unbundling, per mettere insieme le rispettive competenze e abilitare lo sviluppo della filiera a livello nazionale ed europeo. In primo luogo, la società sta lavorando con gli operatori ferroviari (FS Italiane e Ferrovie Nord), i fornitori di motrici (Alstom) e i fornitori di energia/utility (Eni, A2A ed Hera) per sviluppare infrastrutture di rifornimento per rendere possibile anche in Italia la mobilità ferroviaria a idrogeno, ma anche con aeroporti ed Airbus per il trasporto aereo, a Venezia con il Gruppo SAVE, a Malpensa con SEA, ma anche nel settore delle crociere con Fincantieri ed MSC.
Snam sta inoltre lavorando con soggetti che utilizzano la propria infrastruttura a monte e a valle per progetti e sperimentazioni finalizzati all’utilizzo dell’idrogeno per decarbonizzare alcuni processi industriali o la generazione elettrica (Tenaris ed Edison), insieme a RINA e al Gruppo GIVA, ha avviato la prima sperimentazione di utilizzo di un mix di idrogeno (al 30%) e gas naturale per la forgiatura dell’acciaio a livello globale e si sta posizionando sulle nuove tecnologie che potranno abilitare lo sviluppo dell’idrogeno (ITM Power, De Nora), in particolare gli elettrolizzatori.