easyJet sotto quota 500 a Londra
il titolo easyJet quotato alla borsa di Londra è sceso per la seconda volta in 5 anni sotto quota 500 GBX avvicinandosi con un trend ancora in discesa al suo minimo raggiunto il 10 ottobre 2020 di 470 GBX.
Ryanair e Wizz Air sono distanti dai minimi di marzo 2020, entrambe segnano un calo.
easyJet è ancora debole non solo in borsa, di pochi giorni fa la decisione del vettore di ridurre la capacità dei propri Airbus A319 di base nel Regno Unito, rimuovendo l’ultima fila, per ridurre il numero di assistenti di volo da 4 a 3, a causa della mancanza di personale e di un operativo estivo molto fitto, che ha anche richiesto l’uso di 6 aeromobili da LGW in ACMI e il CEO non ha escluso la necessità di doverne utilizzare altri, obbiettivi finali: non cancellare voli e prevenire problemi all’operativo.
La BREXIT sicuramente non ha favorito la compagnia britannica, in difficoltà anche a trovare personale per i ruoli nella sua sede di Luton e di base nei suoi aeroporti inglesi, nel giorno in cui viene pubblicato questo articolo sono aperte oltre 60 posizioni, tra cui ruoli che sono importanti per la corretta gestione delle operazioni della compagnia.
L’impressione comune di analisti ed addetti del settore è che la dirigenza di easyJet non voglia ammettere di essere in difficolta e stia giorno per giorno cercando ‘disperatamente‘ soluzioni, anche ingegnose come la decisione di rimuovere l’ultima fila dagli Airbus A319 in UK, senza apparentemente, una programmazione efficace almeno di medio periodo, insisto che ciò che sta accadendo, almeno in parte, era prevedibile.
La decisione di ridurre di soli 6 passeggeri i posti sui voli operati con A319 ad esempio, porta con se alcuni ‘rischi’.
3 persone dovranno gestire un volo con 150 passeggeri, quando prima 4 ne gestivano 156, ovvero ora un rapporto 1/50 rispetto a 1/39, siamo tutti ben consapevoli che il mercato UK è molto redditizio per le vendite a bordo, costringendo il personale che opera i voli da/per il Regno Unito a un duro lavoro a durante il volo, molti di loro non sono più abituati dopo mesi senza volare, un dettaglio importante, una variabile da considerare, non me ne vorranno poi i miei amici assistenti di volo, ma questi sono i voli in cui potrebbero davvero essere chiamati ‘camerieri‘, senza nulla togliere alla loro professionalità, ma bensì per rendere bene l’idea della mole di lavoro a bordo.
Con un personale già fortemente affaticato quindi , aumenta la probabilità di assenze per ‘fatigue‘, ponendo ulteriori rischi di non riuscire ad operare in modo efficiente il ricco programma estivo, e’ sempre più diffuso inoltre uno scontento tra i dipendenti che affievoliscono l’orangespirit e la disponibilità al ‘sacrificio’ tra i dipendenti.
La sua rivale di sempre, British Airways, ha fatto una scelta ben diversa, ammettendo di aver problemi con il personale, dando priorità al più redditizio lungo raggio, ha ridotto del 5% l’operativo per tutta la stagione estiva la Londra Heathrow.
Forse anche easyJet dovrebbe tagliare dal Regno Unito questa estate, non si riscontrano problemi di personale nelle altre basi europee, attualmente solo Parigi e Berlino sembrano avere qualche problema, ma in Francia è stato assunto nuovo personale stagionale, già in servizio, mentre da Berlino non si hanno notizie.