Un estate che scotta nel Regno Unito… soluzioni?
Compagnie aeree e aeroporti in forte carenza di personale non trovano una sponda dal governo, attaccati dall’opinione pubblica inglese, stufa delle continue cancellazioni e delle lunghe code in aeroporto.
La colpa però non è tutta delle compagnie aeree e degli aeroporti, ma dell’apparato normativo e della BREXIT, anche se bisogna ammettere che hanno parte della colpa, perché possono risolvere il problema, adeguando l’operativo estivo in base alle attuali risorse disponibili, a chiederlo è anche il segretario ai trasporti del Regno Unito e le migliaia di passeggeri rimasti a terra.
L’opinione pubblica inglese si sa, quando alza la voce, riesce a muovere le acque e a costringere aziende e governo a cambiare direzione, lo ha fatto per British Airways qualche settimana fa, che è subito corsa ai ripari, tagliando frequenze per tutta la stagione estiva e assumendo nuovo personale per l’assistenza clienti.
Ora ad essere presa di mira è easyJet, che ha pianificato una capacità estiva maggiore del 2019 da Londra Gatwick, però con meno personale del 2019, con in più una capacità aeroportuale (operativa) ridotta, anche Londra Gatwick ha una carenza di personale, con il risultato che diversi voli non possono essere operati e il passeggero rischia di non arrivare in tempo al gate, per le lunghe code al check-in e/o ai controlli di sicurezza.
Non basta eliminare l’ultima fila degli Airbus A319, il personale è stremato, le assenze sono ancora alte, anche per fatigue, un diritto del personale sacrosanto e intoccabile.
Ed ecco quindi easyJet annunciare le cancellazioni, ma solo per 10 giorni, ma la situazione non sarà diversa dal 6 giugno, quindi tutti si aspettano un nuovo annuncio per nuove cancellazioni.
Tutti si chiedono per quale motivo easyJet, quando ormai la situazione è chiara, i rischi sono evidenti e una programmazione ora può essere adattata a questo scenario che era ampliamente prevedibile, ora palesemente visibile e chiaro, non ammetta che ci sia un problema e non adegui ora, non tra una settimana lo scheduling dei voli per tutta la stagione estiva.
In questo modo oltre a dare una maggiore sicurezza ai passeggeri di poter partire tranquillamente non rischiando lo stesso giorno o solo pochi giorni prima di vedersi cancellato il proprio volo, easyJet ridurrà un uscita di cassa importante per i rimborsi e le compensazioni, che di diritto spettano a tutti i passeggeri nel caso in cui il loro volo viene cancellato con meno di 14 giorni di preavviso dalla data effettiva del volo.
E’ inaccettabile che si continui a navigare a vista e gli stessi aeroporti devono comunicare ai vettori la loro reale capacità aggiornata in base al personale in servizio, le compagnia devono invece operare solo quanto possono con certezza operare in base al personale di volo, ovviamente come ogni estate quel margine di incertezza ci potrà essere.
Fabbisogni che possono essere tranquillamente calcolati, numeri che possono garantire un operativo più affidabile, l’importante è accettare il problema.
I fabbisogni poi potranno essere aggiornati tra un mese ad esempio, in quel momento ritoccare al rialzo le operazioni, questa è flessibilità, flessibilità che non crea disagi ma eventualmente nuove opportunità di volare per vacanzieri dell’ultimo minuto.
easyJet inoltre dovrebbe anche accettare che il suo focus sul Regno Unito la sta danneggiando, è ancora una volta il personale europeo a correre in soccorso al Regno Unito, con crescenti triangolazioni che in easyJet non si erano mai viste con questi volumi.
Con la BREXIT non è più in grado come le altre compagnie aeree di assumere personale UE nelle sue basi UK e il governo inglese si è rifiutato di riconoscere questa categoria come prioritaria e quindi permettere che si deleghi le norme attualmente in vigore, che lo impediscono, ma in UK si sa, preferiscono fare altro e non gli assistenti di volo.
Quindi pongo nuovamente due domande, tutto questo davvero era così poco prevedibile?
In easyJet ci sono ancora circa 80 posizioni scoperte a Luton, perchè?