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easyJet, Ryanair, Volotea, ITA Airways: diverse motivazioni per sciopero

I dipendenti easyJet, Ryanair, Volotea e ITA Airways, scioperano oggi con diverse motivazioni, alcune giuste, altre discutibili.

Se easyJet sciopera per alcuni licenziamenti considerati illegittimi e si sa la normativa italiana non è quella inglese e quindi licenziare non è così semplice, per cui è giusto che venga fatta chiarezza, Ryanair sciopera per qualcosa che è alla base del modello di low cost di Ryanair ed è comune a tante altre mansioni lavorative in altri settori in Italia, a Volotea invece vengono fatte dure accuse di intimidazione ai dipendenti, che mi lasciano basito e che non ho mai sentito.

E’ doveroso fare chiarezza, lo sciopero è un sacrosanto diritto dei lavoratori, ma deve essere utilizzato per motivi validi, altrimenti si rischia che lo sforzo sia inutile.

Alla base di tutto per Ryanair e Volotea ci sono delle normative sul lavoro che in questo caso creano un “buco normativo”, anche se non è il termine corretto rende bene l’idea, che autorizza e legalizza quello che viene denunciato per Ryanair e Volotea.

Il caso di easyJet è molto grave e deve essere analizzato separatamente.

Ryanair

I pasti a bordo e l’acqua per esempio, che Ryanair non ha mai fornito ai suoi dipendenti, non esiste nessuna legge che lo preveda ed infatti in molti altri settori, non è previsto il buono pasto ad esempio o se vuoi bere, ti devi portare l’acqua da casa o utilizzare quella del rubinetto, detto questo Michael potrebbe fare uno sforzo almeno per l’acqua.

Volotea

Volotea invece viene accusata di non adeguarsi ai minimi contrattuali previsti dal contratto nazionale, recentemente aggiornato per ITA, chi ha letto il contratto vedrà che questi minimi sono così bassi che Volotea potrebbe tranquillamente essere in linea, ma il problema è un altro, in Italia se non sei iscritto ad un associazione di categoria ad esempio, non sei obbligato ad aderire ad un contratto nazionale, ne a fare una contrattazione collettiva con i sindacati.

Questo vuol dire che Volotea come qualsiasi altra azienda non iscritta ad una associazione di categoria, è legalmente autorizzata a fare per ogni suo dipendente un contratto diverso, a promuovere o autorizzare aumenti senza dover dare conto a nessuno, perché rientra in questa “libertà” che le è stata conferita dalle norme attualmente in vigore.

La UIL trasporti accusa Volotea di “una continua condotta antisindacale portata avanti dalla compagnia: richieste inaccettabili di riduzioni del salario, promozioni e upgrade economici a insindacabile giudizio della compagnia per esercitare di fatto un vero e proprio controllo sui propri dipendenti, a cui si aggiungono contestazioni disciplinari in contrasto con la normativa italiana”

easyJet

Il caso di easyJet è il più grave e forse l’unico con una motivazione più che giustificata per lo sciopero di oggi, sono stati fatti dall’azienda alcuni licenziamenti, di cui sono a conoscenza, ma che per privacy non posso divulgare i dettagli.

Ma vista l’attuale normativa sul lavoro sui licenziamenti e il contratto di easyJet, è giusto che l’azienda faccia chiarezza insieme ai sindacati e ai lavoratori, in quanto ciò che è avvenuto è stato visto quasi come una minaccia ai lavoratori della compagnia in servizio, creando un clima di paura e malessere, che posso confermare perché come è noto ho un contatto diretto con molti dipendenti della compagnia.

ITA Airways

Per ITA evito di commentare, in quanto la questione è strettamente legata ancora una volta alla vecchia Alitalia.

Riassumendo quindi ritengo che sia giusto scioperare, ma i sindacati dovrebbero bussare alla porta dei ministri competenti per chiedere una modifica della normativa sui contratti, sulla contrattazione, vista anche la discussione in essere sul salario minimo.

Pretendere che le aziende in Italia si adeguino a qualcosa di non previsto dalla legge, non è la strada giusta per risolvere i problemi.

Ai sindacati dico, se volete davvero difendere i diritti dei lavoratori, smettiamola di fare propaganda e uniti recativi dal ministro del lavoro e chiedete di aprire un tavolo anche con i vettori low cost per costruire una nuova base normativa che crei un equilibrio tra diritti del lavoratore e diritti delle aziende, in grado di creare lavoro e creare valore per il dipendente e l’azienda.