Tempesta perfetta per il trasporto aereo nel Regno Unito
“In Europa è un estate del tutto normale“, tranne qualche caso isolato, vedi ad esempio Amsterdam, nel Regno Unito al contrario è il caos, voli cancellati, manca personale e guasti tecnici, il governo di Boris Johnson non è disposto a supportare le compagnie aeree e gli aeroporti e Gatwick che è stato il primo aeroporto UK ad avere il coraggio di porre un freno, limitando il numero di voli e quindi la sua capacità, rischia anche di dover affrontare cause legali.
La BREXIT ha il suo peso, ma non è la sola causa, ci sono stati errori, si stanno facendo ancora errori, l’intero sistema ha commesso errori ed il sistema UK ha dei limiti. Chi ha il coraggio come Gatwick, gestito dalla franceseVinci di “dire basta“, invece di ricevere applausi viene criticato aspramente, in questi giorni però si è aggiunto anche Heathrow, che per un problema tecnico al sistema di smistamento bagagli di due terminal, ha chiesto alle compagnie di ridurre i voli del 10% in questi giorni, mentre montagne di bagagli invadono l’aeroporto.
Cause legali
Gli aeroporti che limitano i voli, potrebbero dover affrontare sfide legali da parte delle società di servizi per recuperare i costi di reclutamento del personale che potrebbe non essere più necessario.
Warwick Brady, amministratore delegato di Swissport, ha dichiarato a Reuters: “Penso che ci saranno alcune sfide, sospetto legali, per mettere limiti alle compagnie aeree. Abbiamo reclutato abbastanza persone per il programma estivo e loro hanno tagliato i programmi, quindi ora abbiamo troppe persone. Avremo un aumento dei costi perché stanno tagliando”.
Swissport è presente nel Regno Unito in 21 aeroporti, tra cui Londra Heathrow e Londra Gatwick.
Aeroporto | IATA CODE |
---|---|
Belfast (BFS) | BFS |
Belfast (BHD) | BHD |
Birmingham (BHX) | BHX |
Bristol (BRS) | BRS |
Cardiff (CWL) | CWL |
Doncaster (DSA) | DSA |
East Midlands (EMA) | EMA |
Edinburgh (EDI) | EDI |
Glasgow (GLA) | GLA |
Humberside (HUY) | HUY |
Jersey (JER) | JER |
Leeds (LBA) | LBA |
Liverpool (LPL) | LPL |
London (LGW) | LGW |
London (LHR) | LHR |
London (LTN) | LTN |
London (STN) | STN |
Manchester (MAN) | MAN |
Newcastle (NCL) | NCL |
Southampton (SOU) | SOU |
Teesside (MME) | MME |
Londra Heathrow
Heathrow ha chiesto alle compagnie aeree che volano dai Terminal 2 e 3 di ridurre temporaneamente del 10% la capacità, la causa è un problema tecnico per cui non sono state diffuse altre informazioni, ma non è il primo che che colpisce lo scalo.
Un portavoce di Heathrow ha dichiarato: “Ci scusiamo senza riserve per i disagi che i passeggeri hanno dovuto affrontare nel corso di questo fine settimana. I problemi tecnici che interessano i sistemi bagagli ci hanno portato a prendere la decisione di richiedere alle compagnie aeree operanti nei Terminal 2 e 3 di consolidare i loro orari lunedì 20 giugno. Ciò ci consentirà di ridurre al minimo l’impatto continuo e chiediamo a tutti i passeggeri di verificare con le loro compagnie aeree le informazioni più recenti”.
Ieri sono stati cancellati a LHR circa 30 voli che trasportavano fino a 5.000 passeggeri, le compagnie interessate: Virgin Atlantic, Flybe, Air France, Air Canada, TAP Portugal, Loganair, British Airways, Delta Air Lines, Brussels Airlines, Scandinavian Airlines, Aer Lingus, ITA Airlines, Eurowings, Lufthansa, KLM e Bulgaria Air .
Le cause
Le cause sono diverse, per questo motivo la colpa non è di una singola compagnia aerea o di un aeroporto, quasi tutti gli stakeholders dell’industria aerea UK hanno parte della colpa, come anche il governo ed il sistema normativo nel Regno Unito.
Le conseguenze della BREXIT erano note da tempo, dovevano essere tenute in considerazione dall’intero settore e dal governo nella programmazione estiva e nel porre limiti alla capacità, anche se non è l’unica causa.
Il governo incolpa il settore aereo senza prendersi la sua parte di colpa, seppur sia evidente, non è stato in grado di sostenere efficacemente le compagnie aeree, come invece hanno fatto altri paesi, tra cui Italia, Francia, Spagna e Germani, per evitare licenziamenti, ma una riforma del lavoro non si può fare in 1 mese o in una situazione di pandemia globale, quindi anch’esso non è l’unico colpevole.
Ora che il sistema britannico evidenzia una burocrazia lenta, che personalmente non mi sarei immaginato, ma che le aziende inglesi, compresa easyJet dovevano ben conoscere, easyJet è un compagnia aerea inglese, un intervento del governo sarebbe ormai tardivo, anche se easyJet infatti potesse assumere ora dalla UE, non farebbe in tempo a rimediare ai suoi errori e agli errori dell’intero sistema.
Il problema del personale inoltre non è causato solo dai ritardi per il rilascio degli ID airside, permessi per cui sono sufficienti 10 giorni in Italia, in UK erano già prima della pandemia necessarie 4 settimane, ora fino a 3 mesi, è da considerare e anche questo le aziende britanniche dovevano saperlo e prevederlo, i lavoratori britannici, anche e non solo per le basse retribuzioni del settore, preferiscano far altro.
Se da un lato quindi Johan Lundgren ha ragione, parte del problema è la Brexit e il CEO di IATA incolpa il governo, entrambi dovevano pensarci prima ed agire prima, perché io è da tempo, pur non conoscendo così approfonditamente il Regno Unito, ma abbastanza per capirlo, che immaginavo uno scenario come quello che oggi stiamo vedendo.
Io non credo ormai che possiamo pensare per il Regno Unito ad un estate normale come invece tranne qualche caso isolato avremo in Europa, credo che non vi sia un alternativa al taglio della capacità, credo che il governo dovrà supportare adeguatamente i vettori e gli aeroporti che collaboreranno attivamente per limitare il più possibile il caos già in atto in UK, credo infine che sia giusto che chi ha commesso errori, paghi la sua parte di colpa.