L’inutilità della continuità, l’importanza del libero mercato, ma regolamentato
Ad ulteriore dimostrazione di quanto sia ormai inutile la continuità territoriale per Olbia e Cagliari, per Alghero forse è il caso di fare un analisi separatamente, è la disponibilità di Volotea ed ora anche di Aeroitalia di operare, per ora solo la rotta Olbia – Roma Fiumicino, senza alcuna compensazione.
Per un vettore non è in sè un costo il trasporto del trolley in cabina, non lo è la possibilità di prenotare un posto a sedere, non lo è il trasporto di un piccolo animale domestico, ma questi sono tutti servizi aggiuntivi che possono avere un valore e quindi il vettore li ha trasformati in ancillary, in quanto non sono di per sè “indispensabili” per poter volare.
I “capricci” o ciò che non è indispensabile si paga, in base al valore di mercato, valore dato dalla concorrenza in un mercato adeguatamente regolamentato garantendo ai vettori di poter operare in base al modello di business che può essere completamente differente da vettore a vettore, ai passeggeri di essere tutelati.
Con un focus al mercato italiano, ma il problema seppur differentemente e con conseguenze differenti è presente in altri paesi, è in primo luogo la regolamentazione del mercato, ovvero una liberalizzazione incontrollata, accompagnata da una normativa sul lavoro che seppur in Italia è anni luce avanti rispetto ad altri paesi, permette “libertà” contrattuali eccessive, ma questo è un altro discorso.
Se il problema è che il passeggero sardo vuole volare potendo scegliere gratuitamente il posto a sedere o poter portare a bordo un bagaglio a mano ed uno in stiva, io non lo considero un problema, e quindi non deve essere superato con un bando in continuità o con rotte su cui vige un “onere di servizio pubblico“.
Semmai il ministero dei trasporti potrebbe imporre un tetto massimo valido su tutto il territorio italiano, per il costo di questi servizi.
Se il problema sono i voli con prezzi eccessivi in piena estate (luglio e agosto) o durante le feste, verso gli aeroporti siciliani, per me non sono un vero problema.
Anche in questo caso però in un libero mercato, il regolatore può intervenire imponendo un tetto massimo, congruo alla stagione e al livello della domanda, in quanto il meccanisco di definizione del prezzo legato alla domanda/offerta deve essere il più possibile tutelato.
Un libero mercato è dimostrato che aiuta la domanda, aumentando l’offerta ed abbassa i prezzi.
Un mercato eccessivamente tutelato ed incentivato da compensazioni e oneri di servizio pubblico al contrario rallenta o azzera la possibilità di crescita di quel mercato e non risolve il problema della mancanza di connettività, se non limitatamente e a spese del contribuente, anche di chi non ne fa uso.
Se un vettore decide di operare una rotta senza compensazione, non è detto che lo faccia per dar fastidio ad un vettore che ha vinto il bando, ma è altamente probabile che quel vettore abbia fatto i suoi conti e sia arrivato alla conclusione che operare senza compensazioni una o più rotte, contestualmente continuando a lavorare per sviluppare traffico in un determinato aeroporto oggetto di continuità sia ugualmente redditizio.
Il risultato però è diverso rispetto ad un mercato “inquinato” dalla continuità, il passeggero locale avrà un offerta più ampia, tariffe più accessibili e aiuterà a sua volta il mercato facendo accrescere la domanda e quindi i vettori a sviluppare traffico.
Nel caso specifico della Sardegna…