Flybe la prima vittima post-pandemia in UK
Escludendo Stobart Air che ha cessato le attività durante la pandemia, oggi che ne siamo usciti, anche se sempre in guardia, Flybe e’ la prima vittima in aviazione post pandemia.
Quando ne fu annunciati il rilancio, in UK e nel mondo, perché il brand Flybe ha una forte penetrazione nel mercato non solo in UK, la notizia fu accolta positivamente e con speranza.
Oggi a riportarne la notizia anche la CNN, a comfermarla non solo la stessa compagnia ma anche Il direttore dei consumatori della UK Civil Aviation Authority Paul Smith che ha dichiarato: “È sempre triste vedere una compagnia aerea entrare in amministrazione e sappiamo che la decisione di Flybe di interrompere il commercio sarà angosciante per tutti i suoi dipendenti e clienti.”
Oggi però lo scenario e’ differente, le rotte coperte da Flybe sono protette da altri vettori e non persiste uno stato di urgenza per cui il governo inglese dovrebbe intervenire.
Aer lingus regional, i cui voli sono operati dalla nuova compagnia Emerald Airlines e Logan Air sono in grado ed in gran parte già coprono le rotte di Flybe.
La “prima” e la “seconda” Flybe.
La prima Flybe e’ entrata in amministrazione controllata nel marzo 2020 con la perdita di 2.400 posti di lavoro quando la pandemia di Covid-19 mise a terra l’intero settore aereo.
Meno di un anno fa e’ tornata in volo, una seconda Flybe con nuovi azionisti ma lo stesso riconosciuto ed importante brand, il suo primo volo il 13 aprile 2022 da Burminghan che e’ stata anche la sua nuova sede.
Thyme Opco, che è legata all’hedge fund statunitense Cyrus Capital, acquistò Flybe nel 2021, successivamente Thyme Opco è stato rinominato Flybe Limited.
La seconda Flybe aveva un piano per operare fino a 530 voli a settimana su 23 rotte, servendo aeroporti come Belfast City, Birmingham, East Midlands, Glasgow, Heathrow e Leeds Bradford.