Aeroporto di Venezia VCE

Dibattito pubblico Aeroporto di Venezia

In queste settimane si sta svolgendo il dibattito pubblico, come previsto dalla legge italiana, per coinvolgere la cittadinanza e i soggetti interessati, nella discussione sul nuovo Master Plan dell’aeroporto di Venezia.

Purtroppo però si assiste solo a comizi e si denota la piena impreparazione dei partecipanti (non SAVE) per quanto concerne il settore aviazione, ovvero mancano le basi su infrastrutture aeroportuali, flussi di traffico, aeromobili ed innovazioni del settore, lacune importanti che rendono vane la maggior parte delle osservazioni. Anche da parte di SAVE però c’è ancora del lavoro da fare su diversi fronti.

Questo dispiace, perché si assistono solo a comizi di numerose associazioni locali, che se si informassero meglio su cosa sta accadendo in aviazione, in particolare su quanto si stia investendo innovazione, potrebbero partire da basi più solide, per essere ascoltati, affinchè le proprie osservazioni vengano valutate e magari accolte.

Tratterò in questo articolo alcune tematiche, che sono state discusse durante le prime due date, ma che in realtà sono le stesse che ogni volta vengono utilizzate per opporsi a qualunque progetto di espansione dell’aeroporto, che ricordo essere in primis al servizio del bacino veneto.

Il turismo in-bound ha una larga fetta sui passeggeri che ogni anno transitano nel nostro aeroporto, ma non sono gli unici fruitori, ma sono fondamentali, non solo per il comparto turistico della nostra regione, ma anche per i passeggeri locali che hanno e potranno avere un network di destinazioni, sempre più ampio.

Infine alcune mie osservazioni su alcune lacune e problemi di SAVE, la società che gestisce lo scalo aeroportuale di Tessera.

Il verde

“Avete tagliato migliaia di alberi” in parte è vero, in parte non lo è, una cosa è certa però, SAVE poteva benissimo essere più lungimirante e realizzare più parcheggi multi-piano che avrebbero risparmiato suolo e pineta.

Negli anni sono state fatte scelte discutibili, un parcheggio a raso costa meno di un multi-piano, ma con il nuovo Master Plan è evidente come si cambi decisamente rotta, ma si potrebbe fare ancora meglio.

Nel nuovo progetto le aree verdi alberate sono ben presenti e rispetto ad oggi saranno anche maggiori, verranno ridotti i parcheggi a raso ed stata anche prevista la riqualificazione di aree verdi attualmente non in parte fruibili, dove non ci sono alberature, che verrano trasformate in parco ed in parte alberate.

La Bio architettura, un principio che verrà utilizzato per la progettazione delle nuove opere, tra cui anche i parcheggi, potrà portare ulteriori vantaggi.

Si può fare di più? Certo si può fare di più, mantenendo la base progettuale del Master Plan, anticipando la costruzione dei Park multi piano, eliminando parte dei parcheggi a raso che potrebbero tornare ad essere aree verdi.

Gli aerei

“Gli aerei inquinano e fanno rumore” oppure “si sta discutendo su cose fantascientifiche”, purtroppo quando si sentono queste osservazioni, chi le pone ha un evidente deficit di nozioni e scarsa informazione.

Gia oggi, i nuovi aeromobili, come ad esempio le versioni neo di Airbus, come quelli attualmente basati al Marco Polo da Wizz Air, non solo riducono le emissioni, rispetto al vecchio modello (ceo) del 25% e con l’utilizzo del SAF possono arrivare all’80%, ma anche il rumore, è ridotto del 50%.

Questo significa che non stiamo parlando di cose lontane a venire, ma di qualcosa di attuale, su cui SAVE potrebbe ulteriormente far leva, ovvero creare le basi per cui i vettori siano incentivati ad utilizzare tecnologie sempre più pulite, come ad esempio all’aeroporto di Dublino ed accelerare sulla catena di fornitura di SAF che viene prodotto anche da Eni nella bio raffineria di Porto Marghera.

La riduzione delle emissioni, un obbiettivo che anche le compagnie perseguono, perché si traduce in un minor costo del carburante ed un maggiore margine di profitto, la riduzione del rumore dei motori, sia in fase di decollo ed atterraggio, ma anche in fase di crociera, anche questo è un obbiettivo comune a tutti i soggetti interessati, comprese le compagnie aeree e quindi i produttori di aeromobili.

Si può fare di più.

Meno slogan e più fatti concreti, ma anche più informazione, oltre che una gestione aeroportuale con una maggiore attenzione al servizio al passeggero e meno alla finanza, lasciamo fare a chi ha le competenze e, chi non le ha si fidi e non imponga le sue idee, questo è quello che vorrei da SAVE.

Prendete esempio da altri aeroporti, come ad esempio Aeroporti di Roma, non solo nel campo ingegneristico, imparate a comunicare con chi fa parte dell’eco-sistema aeroportuale che è integrato con il tessuto urbano della città, non solo Mestre, ma anche i comuni circostante.

In SAVE, c’è chi sa parlare alla gente e chi non lo sa fare, lasciate fare a chi lo sa fare, a chi ha le professionalità per farlo, anche quando si tratta di pianificare, gestire e innovare.

Al management dico, non abbiate paura di chi ha idee diverse dalle vostre, da chi può portare innovazione, da chi può dar modo a SAVE di essere un gruppo moderno ed efficiente, da chi può aiutare SAVE ad essere più credibile, in SAVE qualcosa deve cambiare.