Tassa aeroporto Venezia: ingiusta discriminatoria, ma gli allarmismi: inutili
La nuova tassa di 2,5 euro che verrà applicata ai voli in partenza dallo scalo Marco Polo di Venezia, è ingiusta e discriminatoria, ma gli allarmismi sono inutili e servono a poco, la domanda di voli non calerà.
Il TAR del Veneto ha respinto la domanda di sospensiva cautelare della delibera della Città di Venezia con la quale il Comune ha aumentato di 2,50 euro l’addizionale di imbarco per i voli con partenza da VCE, Aicalf esprime “preoccupazione” per le ripercussioni sui flussi turistici e rischi sulla diminuzione dell’offerta da Venezia, a farne le spese anche i passeggeri locali, che oggi sono quasi la metà dei passeggeri che utilizzano lo scalo di Tessera.
In una nota il neopresidente di Aicalf, Alessandro Fonti.: “Il Tar Veneto ha ritenuto che le argomentazioni avanzate da Save e da tutte le parti intervenute ad adiuvandum (Enac, Aicalf e le sue associate, Wizz Air, Ibar) non fossero sufficientemente fondate e quindi la delibera municipale è legittima”.
“Per i nostri soci easyJet, Ryanair e Volotea – continua Fonti – la decisione del Comune già di per sé delineava una minore sostenibilità economica dei voli, con il rischio che questi sarebbero stati ridotti in termini di numero e frequenze. La decisione che consegue a ieri costringe adesso le compagnie ad aprire una ulteriore riflessione interna. A subirne le conseguenze saranno i cittadini veneti: la rilevante perdita di competitività per l’aeroporto, a vantaggio di altre destinazioni italiane ed estere, avrà con tutta probabilità un impatto recessivo sul turismo e l’economia della città di Venezia e della Regione nel suo complesso”.
Una tassazione è doverosa per il turismo in ingresso a Venezia, per chi non paga la tassa di soggiorno.
La tassa è ingiusta e discriminatoria per i residenti ed i Veneti, che già pagano le tasse al comune e/o in Regione Veneto, per questi motivi deve essere aperta una discussione volta ad applicare una tassa/tariffa che possa rendere il turista partecipe delle spese per i servizi della città, senza pesare sulla cittadinanza.
L’idea iniziale di applicare un ticket di accesso alla città ha questo scopo, è necessario per evitare che i costi del turismo cadano sui cittadini, ma i NO che rovinano l’Italia, le polemiche, le critiche non costruttive, soprattutto di chi non conosce Venezia e non accetta che la città ha raggiunto un limite; una città come una qualsiasi struttura, ha una sua capacità, hanno sempre impedito un dialogo per evitare tassazioni inique.
Dobbiamo garantire a tutti di poter fruire dei servizi della città e di poter visitare Venezia, ma non possiamo più accettare un turismo disorganizzato, Venezia non è in grado di sostenerlo.
Il problema di Venezia non sono solo i turisti che arrivano in aereo, sono le migliaia di autobus che arrivano a Venezia ogni anni con un turismo mordi e fuggi, milioni di turisti ogni anno saranno esclusi dal contribuire alle spese di servizi di cui usufruiscono, pesando esclusivamente sui contribuenti.
Milioni di Veneti e migliaia di Veneziani, ancora una volta con questa tassa iniqua e discriminatoria dovranno pagare costi di cui non ne sono la fonte.
Il comune intende applicare una tassa di 2,5 euro a passeggero in partenza da Venezia ? Instituisca in sinergia con SAVE un portale, con il quale i residenti della Città metropolitana possano richiedere un rimborso della tassa pagata in un anno di voli. E’ il sistema più semplice per rendere meno iniqua la tassa.
Sono convinto però, che il ticket in ingresso rimanga il modo migliore per garantire che ogni singolo turista contribuisca a mantenere la città in condizioni ottimali e ai costi sostenuti per la fruizione e manutenzione.
Ovviamente alcune categorie come: residenti, studenti, lavoratori, turisti che soggiornano in strutture autorizzate dal comune e quindi già pagano la tassa di soggiorno, dovranno essere esonerate.
Quando una politica ignorante e bigotta, locale e nazionale, quando il popolo del NO inizierà a mettere in moto il cervello, quando finalmente si riuscirà ad aprire un dialogo costruttivo, solo allora si potrà aiutare Venezia a sopravvivere, solo allora si potranno evitare di applicare tasse, anche a chi già le paga.
Al momento, purtroppo, l’applicazione della tassa di 2,5 euro è l’unica percorribile in base alla legislazione vigente.