Aeroporto di Venezia VCE

Pericoloso il provincialismo di Venezia e l’aeroporto non traina

Il provincialismo della politica Veneziana, che da sempre dice no ad innovazione, crescita e modernità, immobilizzato in una città museo che continua a perdere popolazione residente, invidiosa delle potenzialità di Mestre, sembrava superato dalla giunta di Luigi Brugnaro, in parte è così, ma anche quando non ha le competenze, agisce creando un danno all’intera cittadinanza veneziana.

E’ altresì impossibile condividere le sue ultime dichiarazioniNoi siamo per la libertà, immagino che siano bravi e sapranno quello che stanno facendo. Noi gestiremo bene la città e daremo migliori servizi ad altri, così da non avere la pressione di una sola compagnia“, caro Luigi, ti voglio bene, ma di aviazione ne sai MENO DI ZERO, ti invito a “tacere se non sai di cosa parli“, questa tua decisione danneggia enormemente chi ti ha votato e tutto il bacino di utenza del marco Polo, che pur non usfruendo dei servizi del tuo comune, deve pagarti una tassa di 6 euro per decollare da Venezia, questo è vergognoso.

Che non corra buon sangue tra Luigi Brugnaro ed Enrico Marchi, lo si sa da tempo, lo si è capito anche quando alla presentazione del Master Plan dell’aeroporto di Venezia, nessun rappresentante del Comune di Venezia fosse stato presente, l’imbarazzo di Marchi e Monica Scarpa, quando i giornalisti lo hanno fatto notare, era evidente.

L’aeroporto di Venezia è parte di ecosistema di cui fa parte l’intera città, molto gravi gli attriti, entrambe le parti dovrebbero cercare di dialogare di più e meglio, perchè anche Marchi, un ottimo uomo di finanza, sicuramente ne sa di più di Luigi ma come ho sempre detto, pensa più alla finanza che allo sviluppo aeroportuale.

Dal canto suo Ryanair che non è nuova a questo tipo di proteste, può permettersi di spostare capacità e come tutti i vettori, prende molto sul serio i costi aeroportuali, che a Venezia sono già molto alti.

Fino a qualche anno fa, si pensava che Ryanair non sarebbe mai atterrata a Venezia, che non avrebbe mai aperto una base, perchè a SAVE il modello low cost di Ryanair non è mai piaciuto, ritenendosi un aeroporti di elite, in effetti il Marco Polo è molto costoso anche per il passeggero, per mangiare un hamburgher deve pagare oltre 20 euro, senza contare il costo dei parcheggi, in Aeroporto a Venezia è tutto molto caro.

Ma le colpe, è giusto dirlo, sono da entrambe le parti, principalmente del Gruppo SAVE che gestisce l’aeroporto di Venezia. ma anche del Comune che considera l’aeroporto solo un modo di far cassa, tassando anche i suoi cittadini, perchè non bisogna dimenticare che la metà dei passeggeri in partenza da Venezia sono veneti.

Enrico Marchi, presidente di Finint banca d’affari di Conegliano, ha alza giustamente la voce dopo il commento infelice del Sindaco di venezia “non capisco come il sindaco di una città importante come Venezia possa dire così tante sciocchezze in così poche righe, ci sono due possibilità: o il sindaco di Venezia è disinformato, oppure è in malafede“, ma Enrico dovrebbe fare di più per VCE.

Che cos’ha detto Luigi Brugnaro commentando la decisione di Ryanair di tagliare un aereo dalla base di Tessera e, con esso, cancellare 6 rotte e ridurre i voli su altre 6? “Noi siamo per la libertà, immagino che siano bravi e sapranno quello che stanno facendo. Noi gestiremo bene la città e daremo migliori servizi ad altri, così da non avere la pressione di una sola compagnia, sono avvicendamenti che succedono, come uno chiude, un altro apre. Il mondo è fatto così“.

E’ palese a chiunque conosca anche poco di aviazione che ciò che dice Brugnaro è una “sciocchezza , ma Luigi non è nuovo a queste uscite infelici, Brugnaro che io stesso appoggio su molti altri aspetti, sbaglia a pensare di utilizzare l’aeroporto come una cassa continua, sbaglia a pensare che l’aeroporto di Venezia sia così potente da poter sostituire una compagnia con un altra con una semplice e-mail.

Sono passati i tempi in cui erano le compagnie aeree a bussare alla porta, per chiedere a volare su Venezia, ora lo sviluppo del traffico a VCE è il frutto del grande e difficile lavoro dei professionisti di SAVE, non della dirigenza, a mio parere, che svolgone nelle fiere di settore o contattando direttamente i vettori, aprendo colloqui e trattative in cui Venezia non è più l’unico fattore trainante, in queste discussioni, oggi più di ieri, sono i costi ad aver l’ultima parola sulla decisione positiva o negativa se volare su Venezia o no.

Il costo, non è un parametro chiave solo per le LCC, ma anche per le compagnie legacy, un grande lavoro viene fatto anche prima del lancio e durante l’operativo di una nuova rotta, se questo lavoro viene interrotto e tutti gli stakeholders non fanno la propria parte, diventa un problema, che a catena si ripercuote sull’intero aeroporto.

Il mercato di oggi, è dominato dalle LCC e le ULCC, noi voliamo grazie a loro, non alle compagnie legacy che hanno dei costi ben superiori che sicuramente Luigi Brugnaro si può permettere, ma noi comuni mortali, NO.

L’aeroporto di Venezia non è nelle condizioni di poter sostituire in tempi rapidi e in modo semplici un vettore, lo dimostrano i fatti, su Venezia rispetto ad altri aeroporti italiani, persiste ancora un problema di crescita.

Luigi Brugnaro però ripete da mesi che il motivo per cui il Comune ha introdotto la nuova tassa: “È una norma dello Stato che ce lo consente. La città di Venezia nel 2024 finirà i fondi della Legge speciale, e purtroppo non possiamo non applicare le tassazioni che ci vengono fornite come possibili. Se non lo facessimo non potremmo dimostrare che c’è il bisogno di rifinanziamento.”

Luigi Brugnaro ha dalla sua parte un dato di presenze record, il turismo a Venezia non è in cirisi, sono stati superati dallo scorso anno i livelli del 2019, perchè il turista non arriva a Venezia solo in aereo, arriva anche in treno, in autobus o con la propria auto.

Questo Luigi lo sa, quello che Luigi forse non vuole ammettere però è che a pagarne le conseguenze saremo noi cittadini, il sindaco di Venezia deve trovare altre modalità di fare cassa, il turismo deve essere tassato, soprattutto quello mordi e fuggi, non è giusto che sia la cittadinanza a pagare.

Ma anche le opposizioni devono smetterla con i NO, come ad esempio sul ticket di ingresso a Venezia.