Un algoritmo contro il burocratese e il bla bla…
Le reazioni delle compagnie aeree al provvedimento deciso dal governo nell’ultimo Consiglio dei Ministri, sono diverse, c’è chi tace e chi come Ryanair nel suo solito modo, anche in questo caso a mio parere inutile, dice “Così ci dite di abbandonare l’Italia”.
Non serva che esponga per l’ennesima volta lo stile Ryanair, lo conosciamo tutti, sappiamo che Ryanair anche con un tetto congruo alle tariffe continuerà a fare utili in Italia e mai la abbandonerà, ma c’è da chiedersi però con quali competenze il governo ed i tecnici abbiano deciso il provvedimento e sono ancora più curioso di sapere come lo attueranno.
Gli algoritmi sono complessi, anche se è abbastanza noto il loro funzionamento, ogni compagnia imposta parametri particolari, in base alla sua politica di vendita ed al suo modello di business.
Per fare un esempio, l’algoritmo di Volotea è completamente diverso da quello di Ryanair che è a sua volta diverso da quello di easyJet, tutti diversi tra loro come quello di Wizz Air.
Ma effettivamente per tutti i vettori in determinati periodi magicamente lievitano le tariffe, ma in un libero mercato esiste una legge insindacabile che si chiama “domanda/offerta”, tutti i vettori inoltre, compresa ITA Airways che non può fare la santa di turno, deve fare margini, è giusto che sia così.
Com’è giusto che debbano fare margini, è anche corretto che gli enti preposti effettuano la sorveglianza sui prezzi, che sia in caso di monopolio che in caso di concorrenza, devono rimanere al di sotto di una soglia “giustificata“.
Serve quindi molto di più di un provvedimento del governo, deve essere strutturata un agenzia con le giuste competenze e con dati storici, in grado ad esempio di stabilire qual’è il prezzo medio per una determinata tratta.
Da sempre i voli per la Sicilia e la Sardegna sono cari nei periodi di alta stagionalità e feste, ma da sempre è possibile risparmiare qualcosa se si prenota con anticipo, il consumatore non può pretendere di trovare il biglietto sempre allo stesso prezzo, perchè deve essere libero di prenotare il volo quando vuole, anche con breve anticipo.
A tutto c’è un limite ed anche le associazioni dei consumatori devono tenerlo presente, le compagnie aeree sono delle società private, non sono vincolate se non per specifiche tratte ad oneri di servizio pubblico e io personalmente non ritengo corretto che sia lo stato a sovvenzionare biglietti meno cari, quando la “concorrenza” ovvero un libero mercato può essere in grado di garantirlo.
Piuttosto è quando si crea una situazione di monopolio che dovrebbe essere imposto un tetto, calcolato in base ai costi operativi per permettere al vettore di non perderci, vi faccio un esempio, da Venezia a Roma, volo operato solo dalla NEW Alitalia, ovvero ITA Airways, la tariffa più bassa è di 61,57€ a tratta, se questo vi sembra normale, quando da VCE a NAP posso tranquillamente volare con meno di 25 euro a tratta ed il volo ha costi operativi maggiori rispetto al VCE-FCO.
Ed invece si parla sempre di Sicilia e Sardegna, che noia! Ma poi ITA Airways non dovrebbe essere la compagnia di bandiera? Se è così … davvero serve a ben poco.
La materia è complessa, così complessa che non penso che la Meloni o qualsiasi ministro della Repubblica italiana sia in gradi di lefigerare, il provvedimento approvato mi sembra solo il risultato della volontà politica di rispondere ad una richiesta del consumatore che fa notizia, ma che non porterà a risultati concreti, non porterà a benefici sostanziali per i consumatori.
Invito però tutti i vettori, compresa Ryanair di smetterla di fare bla bla bla, non serve a nulla.
Ai passeggeri invece dico, imparate ad acquistare i biglietti aerei, non deve essere lo stato a pagare una parte della vostra vacanza o il ritorno a casa, organizzatevi.