Váradi, Wizz Air: rimarremo noi e Ryanair
Il CEO di Wizz Air József Váradi è sicuro che tra qualche anno gli unici due grandi vettori low cost in Europa saranno la compagnia che guida e l’inarrestabile Ryanair.
easyJet? Potremmo dire che sicuramente non sparirà, ma sta ancora attraversando alcune difficoltà che non dovrebbero consentire ai manager di Luton, ma neanche i dipendenti, di abbassare la guardia, anche un competitor come Wizz Air che sembra continuare a commettere errori, non è da sottovalutare e il “patto di non belligeranza“, ovviamente mai scritto, tra easyJet e Ryanair sembra ora messo in discussione, come a Malpensa.
Nel 2024 easyJet potrà quindi essere un pò più tranquilla, ma forse non è il caso di cantar vittoria, nel 2025 Wizz avrà ancora più aerei del 2023, una flotta con oltre 100 Aibus A321neo, in totale il numero di aeromobili della compagnia ungherese sarà ancora inferiore rispetto a quella arancione, ma oltre la metà saranno A321neo e le consentirà di offrire una capacità che molto si avvicinerà o sarà supererà quella di easyJet ed anche nei suoi stessi mercati, non solo A321neo e quindi una maggior capacità per ogni volo operato, ma Wizz Air utilizza lo stesso aeromobile giornalmente per effettuare un numero di voli maggiore di quello di easyJet.
Il Regno Unito
Probabilmente avrà ancora qualche difficoltà nel Regno Unito, crescita che è ostacolata da un mercato sicuramente diverso da quello europeo, dove Jet2 ed easyJet, ma anche TUI, impediscono ad altri vettori di entrare nel segmento leisure/vacanze.
Wizz Air non potrà competere con Jet2 + Jet2holidays, con easyJet e easyJet holidays e TUI in questo specifico segmento, ma potrebbe qualora riuscirà a costruire un operativo stabile, affidabile e quindi costruirsi una buona reputazione nel Regno Unito, che attualmente non ha, erodere quote di mercato nel domestico UK a easyJet.
Consolidamento, crescita, efficienza
Ryanair ovviamente in tutto questo contesto continuerà a crescere, creando fastidi sia a easyJet che a Wizz Air, easyJet continuerà, si spera, ad aumentare efficienza e resilienza e quindi a tornare ad essere competitiva, Wizz Air continuerà a lavorare per consolidarsi, migliorare anche lei la sua efficienza e stabilità nelle operazioni, non ci dovremmo meravigliare se vedremo nuove basi, aerei spostarsi da una base ad un altra e destinazioni e frequenze ancora un pò “ballerine“, continueranno a commettere un errore, quelli che diranno che questa è la dimostrazione che Wizz Air è in difficoltà o che non è un competitor da temere.
In Wizz Air come in easyJet hanno commesso errori, ma se gli errori di Wizz Air in parte possono essere giustificati dalla “mancanza di esperienza”, in easyJet trovano difficilmente una scusante valida, al di là di questo, errare è umano, ma una rotta nuova operata per un anno e poi tagliata perchè non profittevole, può davvero essere considerata sempre un errore?
Guardiamo ad esempio Volotea, lo fa spesso, il suo modello le consente di “esplorare” nuovi mercati, nuove destinazioni, senza compromettere il bilancio, con la giusta dose di rischio e “coraggio“.
E’ un vantaggio che la piccola Volotea, la “studente” Wizz Air e la “corazzata” Ryanair, rendono anche su questo aspetto easyJet poco competitiva, ma come ho detto più volte, va riconosciuto ad easyJet che sono stati fatti molti passi avanti, rispetto a come era “imbalsamata” prima della pandemia di “covid-19”.
Prima ho affrontato il tema “efficienza” in particolare sull’uso degli aeromobili e quindi è il caso di parlare anche di personale, non solo in termini di costi.
easyJet, il “problema” Italia
easyJet sta avendo qualche difficolta anche su questo aspetto di non poco conto, paga molto di più il suo personale rispetto a Wizz e Ryanair, ma lo usava poco e male (punto di visto operativo non del dipendente), ora troppo e male, ha tagliato troppo ed ora in alcune basi come quelle italiane di Milano e Napoli, è evidente il malessere, la stanchezza, di piloti e assistenti di volo.
Assistenti di volo delle basi italiane, che con il contratto scaduto da qualche anno, chiedono giustamente “migliori condizioni di lavoro”, non voglio affrontare in questo articolo, l’argomento “salario”, non voglio distogliere l’attenzione sull’aspetto strettamente “operativo“.
L’Italia è un problema per easyJet? Lo è! Inutile negarlo. L’Italia è diventato un mercato difficile per easyJet, accerchiata ovunque da vettori più competitivi, con una minore base di costo.
easyJet deve far “volare” voli che siano profittevoli, contemporaneamente operare un network che sia efficiente nell’uso di personale e flotta, con tariffe competitive, dovrà farlo anche perché non ci sono alternative, se easyJet perde quote di mercato in Italia, metterà a rischio posti di lavoro.