Alitalia

Licenziamento collettivo per 2.723 dipendenti Alitalia

Alitalia non è in volo dal 14 ottobre 2021, ma in amministrazione straordinaria ed in liquidazione è ancora in essere, ma lo sarà fino al 15 gennaio 2024.

A partire da questa data, 2.723 persone che non lavorano dal 2021, ai quali è stato garantito un assegno mensile di CIGS di oltre 2.500 euro al mese, un limite (2.500) posto solo dall’ultimo governo, potranno accettare il licenziamento e quindi come tutti, accedere alla Naspi o da quando si apprende da fonti del Corriere della Sera, altri 10 mesi di CIGS.

Si sapeva fin dall’inizio che non tutti gli ex Alitalia avrebbero trovato una nuova collocazione in ITA, nonostante la cessione del rampo di azienda aviation, che ha visto anche per questo motivo accolto, il ricorso di alcuni dipendenti ex Alitalia che dovranno essere assunti in ITA.

Nella lettera inviata dai commissari (Gabriele Fava, Giuseppe Leogrande e Daniele Umberto Santosuosso) di Alitalia in amministrazione straordinaria, la società: “comunica l’avvio di una procedura che determina, suo malgrado, licenziamenti per riduzione di personale […] sebbene non siano stati ultimati i processi di ricollocazione e non siano valutabili i loro esiti definitivi, la loro natura volontaria e la mancata produzione, allo stato, di esiti del loro svolgimento (che è comunque ancora in corso) determinano, sempre allo stato, una situazione di eccedenza di personale che, allo stato, coincide con il bacino dei lavoratori sospesi in cigs a zero ore e che è, quindi, quantificabile in 2.668 unità