La Free Route nei cieli italiani
Enav ha introdotto in Italia la Free Route nel 2017, 5 anni prima della deadline del 1gennaio 2022, decisa dall’Europa nel Single European Sky.
L’introduzione di questo modello per i voli oltre i 9.000 metri di quota, evitando rotte fisse più lunghe, riduce le distanze, il consumo di carburante e quindi le emissioni. In totale dalla sua introduzione si stima che sono state ridotte le emissioni di oltre 1 miliardo di kg di CO2 .
Un ulteriore dimostrazione di qaunto sia indispensabile affrontare tutti i problemi dell’attuale sistema e discutere di come da subito sia possibile ridurre le emissioni dei voli con la tecnologia attuale, investendo contemporaneamente in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, come elettrico e idrogeno, educando l’opinione pubblica e chi non sa nulla di aviazione, compresa Greta, del reale impatto dell’attuale industria del trasporto aereo, che produce meno del 3% del totale delle emissioni globali, di cosa stia facendo per ridurre la sua impronta ambientale, ricordando che è anche nell’interesse dell’ìndustria ridurre consumi e quindi ridurre le emissioni e in generale ridurre i costi, con aerei e processi sempre più efficienti.
Free Route
ENAV è stato il primo fra i 5 maggiori gestori del traffico aereo europei ad implementarla, con oltre 5 anni di anticipo rispetto alla regolamentazione europea del Single European Sky che ne ha definito l’obbligatorietà a partire dal 1° gennaio 2022.
Il Free Route è una procedura che consente a tutti i velivoli in sorvolo a una quota superiore ai 9.000 metri di attraversare i cieli italiani con un percorso diretto, senza far più riferimento al network di rotte che, a partire da quella quota, è stato completamente eliminato. I vettori possono infatti pianificare, senza vincoli, la traiettoria più breve.
Un po’ di numeri?
- La maggiore efficienza delle rotte ha permesso alle compagnie aeree di volare circa 34,5 milioni di km in meno nello spazio aereo italiano (2017 – 2022)
- Il risparmio medio per singolo volo è stato di circa 25 km, con conseguente minor consumo di 95 kg di carburante e circa 300 kg di minori emissioni di CO2 .
- Dal 2017a fine ottobre 2023, i dati mostrano un risparmio di quasi 84 milioni di km pari a circa 330 milioni di kg di carburante con conseguente riduzione delle emissioni per oltre 1 miliardo di kg di CO2.