Aeroporto di Perugia

Perugia: un aeroporto per gli umbri e l’Umbria

L’ho sempre sostenuto e continuerò a farlo, l’aeroporto di Perugia, il capoluogo dell’Umbria, una regione conosciuta in tutto il mondo per i suoi paesaggi e la ricchezza culturale e gastronomica, ma non solo… può ancora crescere, in Italia e in Europa.

Se nel 2022, i passeggeri all’Aeroporto dell’Umbria “S. Francesco d’Assisi” di Perugia sono stati 369.224, nel 2023 sono stati poco più di mezzo milione (532.474), non utilizzerò volutamente la crescita in termini di %, perché trattandosi di piccoli numeri e non essendo un documento tecnico e/o finanziario, quello che conta sono i 532.474 passeggeri dell’ultimo anno, un numero importante per un aeroporto che è partito da zero.

Non solo come destinazione turistica, Perugia ed il bacino che l’aeroporto può offrire come domanda di voli aerei, può crescere ancora e ne è la dimostrazione la crescita del 2022 e del 2023.

Mi piace pensare che l’aeroporto di Perugia si possa sviluppare nei prossimi anni, in termini di offerta di destinazioni e capacità, compatibilmente con quelle che sono le necessità di chi vive nel territorio e dell’offerta turistica dell’intera regione, l’aeroporto è parte di un ecosistema, della città di Perugia e dell’intera Umbria.

Paesaggio, cultura, enogastronomia, sport, avventura, artigianato e spiritualità, sono i capisaldi dell’offerta turistica dell’Umbra.

Le abitudini possono essere anche facili da cambiare e possono anche essere sviluppate, il passeggero umbro con le giuste destinazioni e frequenze può scegliere di volare da Perugia, piuttosto che partire per un lungo “pellegrinaggio” verso altri aeroporti, il turista può invece scegliere di arrivare in aereo comodamente a Perugia, se l’offerta viene sviluppata anche verso questa direzione e i servizi in loco siano in grado di sostenere questo tipo di arrivi, autonologgio, trasporto pubblico ecc…