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Boeing ritira richieste esenzione per certificazione B737 MAX-7

Le avevo giudicate per primo “vergognose” ed inaccetabili, le richieste di esenzione di Boeing per la certificazione del B737 MAX-7, che infatti ha ritirato dopo l’intervento di una senatrice americana.

L’esenzione avrebbe consentito alle autorità di regolamentazione statunitensi (FAA) di accelerare la certificazione del B737 MAX-7, Boeing non doveva aspettare che qualche legislatore americano intervenisse in merito; anche prima del pannello di un Boeing B737 MAX-9 Alaska Airlines che si è staccato in volo, ancora una volta, per l’ennesima falla sui controlli di qualità del costruttore americano, la richiesta di Boeing era imbarazzante.

Le autorità americane, come i clienti, non si fidano più di Boeing, la sua credibilità ha raggiunto livelli che destano preoccupazione nell’industria del trasporto aereo e nel governo americano, ma è giusto sottolineare che al momento non ci sono allarmi di sicurezza sugli aeromobili Boeing operativi.

La FAA ha ordinato a Boeing di non aumentare il tasso di produzione dei suoi aerei fino a che non ci sarà la certezza che Boeing effettui correttamente tutti i controlli di qualità, che tutte le parti di un aereo ed i fornitori siano conformi a quanto richiesto da FAA.

Questo aggiunto al ritiro dell’esenzione, allungherà sicuramente i tempi di certificazione di due versioni del MAX, la 7 e la 10, quest’ultima ordinata anche da Ryanair in Europa.

Ed intanto i clienti Boeing che hanno ordinato il MAX-10 ed anche il 7 e l’8 iniziano a pensare di ordinare aeromobili Airbus A321neo invece di Boeing, riducendo ancor di più la quota del 40% di Boeing nel mercato di aeromobili narrow-body.