Le spie del B737 Alaska, segnalavano problemi di pressurizzazione
Alcune testate stanno parlando solo oggi, dei problemi di pressurizzazione che il Boeing B737 MAX-9 N704AL di Alaska Airlines, aveva avuto fin dal suo primo volo con la compagnia dopo la consegna, con l’accessione in più di un’occasione di alcune spie.
Io ne parlai già il 6 gennaio in un articolo, in quanto l’informazione era ben nota e anche la procedura che solitamente i vettore attuano in casi simili.
Nell’articolo scrissi “è solo l’ultimo dei problemi di pressurizzazione che l’aeromobile ha avuto dalla consegna all’entrata in servizio con Alaska.“
In questi casi, ovvero quando durante il volo alcune spie allertano i piloti di un possibile problema di pressurizzazione, ma il pilota e i tecnici della compagnia non rilevano problemi di sicurezza imminenti, l’aereo viene solitamente utilizzato per tratte brevi per qualche altro giorno, per verificare come si comporta l’aeromobile e l’eventuale riaccensione delle spie, successivamente viene programmata anche la manutenzione, avendo maggiori informazioni su dove intervenire.
Ho semplificato il più possibile, per rendere semplice la comprensione di quanto stava accadendo e in questo caso per smentire che questa sia un informazione nuova, era già nota il 6 gennaio.