Ryanair

Crollo degli utili per Ryanair nel Q1 FY25

Gli utili di Ryanair si sono quasi dimezzati nel Q1 FY25 rispetto al Q1 FY24.

L’utile netto di Ryanair per i tre mesi conclusi a fine giugno, che rappresentano il primo trimestre dell’anno fiscale, è stato di 360 milioni di euro (392 milioni di dollari), notevolmente inferiore ai 538 milioni di euro previsti.

Le tariffe medie per passeggero sono scese del 15% nel trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a causa della necessità, per la compagnia aerea, di adottare “misure di stimolo dei prezzi più aggressive del previsto“, ha dichiarato l’amministratore delegato Michael O’Leary in una nota.

Nonostante una forte domanda nel secondo trimestre, i prezzi sono rimasti inferiori alle aspettative e ora anticipiamo che le tariffe per il secondo trimestre saranno significativamente più basse rispetto all’estate precedente (precedentemente si pensava che sarebbero rimaste stabili o sarebbero aumentate leggermente)“, ha aggiunto O’Leary, facendo riferimento al trimestre di luglio-settembre, periodo in cui Ryanair genera solitamente la maggior parte dei suoi guadagni.

Ha aggiunto, spiegando nel dettaglio le cifre: “I ricavi programmati per il primo trimestre sono scesi del 6% a 2,33 miliardi di euro. Mentre il traffico è cresciuto del 10% raggiungendo i 55,5 milioni, i nostri clienti hanno goduto di un notevole vantaggio risparmio grazie alla riduzione delle tariffe del 15%, dovuta anche all’assenza della prima metà di Pasqua caduta a marzo, e una maggiore stimolazione dei prezzi di quanto ci aspettassimo in precedenza. Le vendite accessorie sono aumentate del 10% a 1,30 miliardi di euro (circa 23,40 miliardi di euro). Di conseguenza, i ricavi totali sono diminuiti dell’1% a 3,63 miliardi di euro. I costi operativi sono aumentati dell’11% a 3,26 miliardi di euro, leggermente superiore alla crescita del traffico, poiché i risparmi di copertura del carburante hanno compensato l’aumento dei costi per il personale e altri costi, che è stato in parte a causa dei ritardi nella consegna della Boeing.

Ryanair è stata colpita dalla strategia che ha spesso utilizzato per conquistare il mercato: il “dumping, ovvero l’impiego di tariffe eccessivamente basse, inferiori al costo effettivo e/o al valore effettivo, in un contesto di alta domanda. Questa tattica ha riempito gli aerei, sottraendo passeggeri ad altri vettori, ma non ha portato ai risultati attesi.

Sorprende che Ryanair sia stata vittima della propria strategia, tuttavia, considerando la sua robusta posizione finanziaria, non si può escludere che ciò fosse parte di un piano ben calcolato.

Il bilancio di Ryanair si distingue infatti per solidità nel settore, vantando un rating creditizio di BBB+ (confermato sia da S&P che da Fitch) e una liquidità lorda di 4,49 miliardi di euro al termine del trimestre. Questo, nonostante un esborso di 0,50 miliardi di euro in spese in conto capitale e 0,25 miliardi di euro in riacquisti di azioni. La liquidità netta è salita a 1,74 miliardi di euro al 30 giugno, rispetto ai 1,37 miliardi di euro del 31 marzo. La flotta di B737 di proprietà, composta da 566 aeromobili, è interamente non gravata da ipoteche, consolidando il vantaggio sui costi rispetto ai concorrenti, molti dei quali gravati da leasing onerosi e costi di finanziamento elevati.

Q1-FY25-Ryanair-Results