Aeroporto di Catania

La rivincita dei “piccoli e medi” aeroporti italiani

In Italia stiamo assistendo ad una vera e propria rivincita dei piccoli e medi aeroporti, che diventano sempre più intercontinentali, con la loro prima destinazione a lungo raggio o con nuove destinazioni, mentre altri piccoli aeroporti come è il caso di Salerno e finalmente anche Trieste, contribuiscono ad incrementare domanda, capacità e traffico, con ottime prospettive di crescita per i prossimi anni.

In questi ultimi anni, con particolare evidenza dal post covid, stanno contribuendo a sviluppare il trasporto aereo in Italia, non solo per il turismo in-bound, ma anche per il passeggero italiano che può più facilmente viaggiare in Italia e all’estero. Non affronteremo in questo articolo ma e’ un segmento di traffico importante da sviluppare, la connettività regionale.

Oggi essere un aeroporto intercontinentale in Italia, non può più essere considerato un vanto, ma un traguardo.

Mi ricordo quando Venezia ad esempio, scriveva ovunque a grandi lettere di essere il terzo aeroporto intercontinentale in Italia, quando effettivamente solo Milano, Roma e Venezia avevano destinazioni intercontinentali, poi sono arrivati i voli per Dubai a Milano Bergamo e le destinazioni che rendono davvero un aeroporto intercontinentale: Stati Uniti e Canada ad esempio a Napoli e Palermo, il prossimo anno anche a Catania.

Se a Palermo e Catania sarà l’unica destinazione verso gli Stati Uniti, almeno per il momento!, a Napoli si volerà a New York ed Atlanta con Delta con voli giornalieri e Philadefia con American Airlines, confermate le due frequenze giornaliere sempre per New York ma EWR di United, saranno quindi ben tre le destinazioni USA, più 1 in Canada con Air Canada, ovvero 4 destinazioni per il Nord America con la rotta per Atlanta annunciata solo pochi giorni fa.

Gli aeroporti italiani stanno crescendo, superando la “retorica” dell’HUB nazionale, dando prova di poter sviluppare rotte a lungo raggio dirette senza scalo, anche da Napoli, Palermo e Catania, arricchendo l’offerta di destinazioni, diventando potenzialmente a loro volta piccoli HUB, crescendo indipendentemente dai grandi aeroporti di Roma e Milano.

Crescono nonostante l’assenza di una compagnia aerea di bandiera che può davvero chiamarsi tale, un vettore che oltre 15 anni fa ha lasciato senza connettività gli aeroporti italiani (tra loro), se non passando per Roma Fiumicino, lasciando campo libero a Low cost anche di qualità e low cost puntuali e efficienti a discapito del “piacere di volare“.

La rivincita di Trieste

Al di la’ della retorica e della propaganda di Ryanair, l’abolizione dell’addizione comunale in Friuli Venezia Giulia è stata solo un incentivo ai vettori ad approfondire il reale potenziale dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari a Trieste.

Trieste nel 2024, sta scommettendo del suo futuro, Ryanair ha aperto una base, altri vettori hanno aggiunto frequenze e destinazioni, mentre la regione a sovvenzionato come rotta in “continnuità territoriale” la rotta per Milano Linate.

I buoni risultati fin qui raggiunti nel 2024, con un trend che continua ad essere positivo, sono il risultato dell’impegno della Regione autonoma F.V.G, del lavoro di Trieste Airport e del socio di maggioranza dell’aeroporto che non a caso è F2i, come anche a Napoli e Salerno.

Delta amplierà in maniera importante il suo network per l’Italia nell’Estate 2025, lanciando quattro nuove rotte e aumentando le frequenze di altri voli.

Dalla prossima estate, Delta inaugurerà i nuovi voli da Catania per New York JFK, da Roma per Minneapolis, da Milano per Boston e da Napoli per Atlanta, e porterà a tre le frequenze giornaliere da Roma per Atlanta nella stagione di punta. In totale, Delta opererà fino a 116 voli settimanali tra Italia e Stati Uniti nell’Estate 2025, con un aumento complessivo della capacità di oltre il 10% anno su anno.

La crescita del network Delta in Italia segue il successo del network transatlantico di quest’estate , il più esteso di sempre , che ha incluso anche il lancio di una nuova rotta tra Napoli e New York JFK.

Lamezia Terme, anche se lo sanno in pochi è intercontinentale da diversi anni.

Il caso di Lamezia, è un caso molto particolare, da diversi anni in estate, è operativo un volo da Lamezia Terme a Toronto, perchè in Canada è presente una delle più grandi comunità di emigrati calabresi.

Il volo quindi non risponde ad una domanda turistica, ma “familiare” dando la possibilità alle famiglie di ricongiungersi comodamente, senza scalo in altri aeroporti europei, il volo è operato da Air Transat.

Napoli supera ogni “limite fisico”

In Campania, Napoli può finalmente pensare di superare i suoi “limiti fisici e strutturali”, grazia alla seconda pista del sistema aeroportuale campano, da quest’anno diventata realtà, la pista dell’aeroporto di Salerno Costa D’Amalfi.

L’aeroporto di Napoli Capodichino in estate è davvero messo a dura prova, ha raggiunto livelli di congestione tali da impedire un ulteriore crescita dell’offerta in Campania, senza una seconda pista e nuove piazzole.

Napoli nella Summer 2024 è stata servita da ben 3 compagnie aeree che hanno collegato con voli transatlantici Capodichino e quindi la Campania agli Stati Uniti, con fino a 3 voli al giorno da Napoli a New York e American a Philadephia.

United, ha confermato entrambe le frequenze giornaliere per New York anche nell’estate del 2025, i voli sono in vendita.

Il 2024 in Italia

Le previsioni per il traffico aereo in Italia nel 2024 sono molto positive. Secondo l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC), nel primo semestre del 2024 si è registrato un aumento del 12% nel numero di passeggeri e del 18% nel comparto cargo rispetto allo stesso periodo del 2023 e superando i volumi pre-Covid del 2019, indicando una forte ripresa del settore.

ACI Europe prevede un aumento del traffico passeggeri del 7,2% nel 2024 rispetto al 2023, portando i volumi a un livello superiore del 1,4% rispetto ai dati pre-pandemia. Questo trend positivo è sostenuto dalla ripresa economica e dalla crescente domanda di viaggi aerei.