Boeing

Concluse indagini parti B787 “pugliesi”

Le indagini partite nel 2021 dopo una segnalazione di Boeing che aveva segnalato una non conformità in una sezione di fusoliera del B787 prodotta a Grottaglie, 7 indagati dalla procura di Brindisi.

Leonardo e Boeing sono parte lesa, come sottolineato nel 2022, non spetta a Leonardo effettuare i controlli sulla catena di fornitori, è Boeing ad autorizzare i fornitori e a tale lista si attengono anche i produttori intermedi, come nel caso di Leonardo.

Conclusione delle Indagini sul Boeing 787 a Grottaglie

La procura di Brindisi ha emesso l’avviso di conclusione delle indagini nei confronti di sette persone e due società, accusate di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati di attentato alla sicurezza dei trasporti, inquinamento ambientale e frode in commercio.

Dettagli dell’Indagine

Un primo e delicato filone d’indagine, condotto dalla Guardia di Finanza di Brindisi, ha rivelato che gli amministratori di due società brindisine attive nel settore aerospaziale avrebbero commesso reati in forma associativa, danneggiando Leonardo e Boeing.

È emerso che, per la realizzazione di componenti strutturali dei velivoli, veniva utilizzato titanio puro anziché la lega di titanio prescritta, e leghe di alluminio non conformi. Questo ha permesso un notevole risparmio sui costi delle materie prime, ma ha portato alla produzione di componenti che non rispettavano le caratteristiche di resistenza statica e allo stress richieste da Boeing, rappresentando un potenziale rischio per la sicurezza degli aeromobili.

Origini e Sviluppi dell’Indagine

L’indagine attuale ha origine da una precedente conclusasi nel 2021, che aveva portato al sequestro dei beni aziendali delle due società per bancarotta e all’arresto di tre responsabili.

I nuovi accertamenti si sono focalizzati sulle forniture di componenti aeronautiche cedute a Leonardo-Aerostrutture per la produzione dei settori 44 e 46 del Boeing 787 Dreamliner.

Le verifiche hanno portato al sequestro di circa 6.000 parti, realizzate con materiali diversi da quelli previsti dalle specifiche di progetto. Le consulenze tecniche hanno certificato la non conformità di almeno 4.829 componenti in titanio e 1.158 in alluminio. Le indagini, condotte anche con rogatoria internazionale negli USA, hanno accertato che alcuni componenti strutturali non conformi potessero, nel lungo periodo, compromettere la sicurezza dei velivoli, costringendo Boeing ad avviare una campagna straordinaria di manutenzione.

Inquinamento Ambientale

Un secondo filone investigativo ha ipotizzato la commissione di reati ambientali da parte della stessa compagine criminale, appurando lo sversamento di sostanze inquinanti in terreni della zona industriale brindisina.

L’attività, condotta dalla Squadra Mobile della questura di Brindisi, ha portato al sequestro di 35 cisterne contenenti rifiuti speciali pericolosi e ha appurato lo sversamento di altri rifiuti in 12 cisterne vuote. Gli indagati, colti in flagranza di reato, sono stati bloccati mentre svuotavano il contenuto delle cisterne nel terreno altrui e nei pozzetti di drenaggio delle acque meteoriche.