Ryanair

Ryanair deve cambiare per rispetto verso i passeggeri e…

Sono sempre più convinto che Ryanair debba rivedere il suo modello di servizio al cliente. L’opinione pubblica non tollera più quelli che sembrano ricatti e un atteggiamento spesso percepito come strafottente, come evidenziato da numerosi articoli di stampa.

È sempre più chiaro che i toni di O’Leary e del suo team non sono più accettati, tranne che dagli aeroporti e dalle comunità che dipendono da Ryanair per la connettività. Tuttavia, sono certo che una volta sviluppato il traffico, anche queste realtà smetteranno la loro “sudditanza“.

Non possiamo parlare di stampa ostile, ma di una stampa che finalmente inizia a riconoscere come Ryanair stia davvero esagerando e come stia continuando, ormai con scarso successo, a dettare le regole del trasporto aereo europeo.

Molti di voi avranno notato che gli incidenti che hanno coinvolto aerei Ryanair operanti in Italia, avvenuti a breve distanza di tempo, hanno ricevuto una maggiore attenzione mediatica rispetto al passato. Questo ha sollevato dubbi su quella che era considerata un’eccellenza nella manutenzione di Ryanair.

Lo scorso inverno, Michael O’Leary, che ho sempre ammirato, rispettato e in cui ho creduto, ci ha mentito, affermando che non ci sarebbe stata abbastanza capacità per soddisfare la domanda estiva. Al contrario, Ryanair è stata costretta a “svendere” i biglietti per riempire i suoi aerei, colpendo l’intero settore. Le regole del mercato hanno infatti portato a un deprezzamento della tariffa media di tutti i vettori comparabili che operavano sulle stesse rotte.

Ora, in Germania, ci vuole far credere che il taglio della base di Berlino e l’interruzione dei voli verso altri aeroporti tedeschi possa creare un problema all’economia locale e al turismo. Tuttavia, non è scontato che ciò avvenga, perché se c’è domanda, qualcuno la soddisferà. Questa domanda è stata in parte “coltivata” dalla stessa Ryanair. Confermo che il governo tedesco ha fatto bene a non piegarsi alle “minacce” del vettore irlandese.

È arrivato il momento che i media, il settore e la politica mettano fine a questo dominio e che Ryanair si adegui. È altresì necessario che il settore venga regolamentato, pur garantendo il libero mercato, affinché vettori e aeroporti abbiano dei limiti da non superare. Non tutto può essere ammesso; ogni cosa ha un suo prezzo, anche un biglietto aereo. Il tema tariffe e tasse, deve essere affrontato con una visione europea, ci sono degli eccessivi squilibri.

Alcune tariffe sono già aumentate, quindi è inutile minacciare un’impennata dei prezzi. Tuttavia, se il biglietto medio dovesse aumentare di 5-10 euro per garantire un’esperienza a bordo piacevole e rilassante e un’aviazione più sostenibile, inclusi l’acquisto di SAF e gli investimenti nella produzione di questo biocarburante, che può ridurre le emissioni fino all’80%, è giusto farlo.

Chi vorrà volare continuerà a farlo, un piccolo aumento non scalfirà la domanda, soprattutto per quelle tariffe che sono rimaste realmente basse e “sotto-costo”.

Il rispetto per il passeggero non si dimostra solo vendendogli un biglietto a una tariffa molto bassa. Si dimostra offrendo un servizio adeguato sia a terra che in volo, garantendo un’esperienza di volo piacevole, posti a sedere comodi, personale professionale (non solo ben addestrato nelle loro mansioni) e evitando cancellazioni e eccessivi ritardi.

È fondamentale una comunicazione trasparente e realistica, non propagandistica, perché il tono propagandistico ha stufato. Se prima molti, me compreso, accettavamo certi toni con un “perché Michael è fatto così” o “ok, è Ryanair”, ora non lo facciamo più. Curiosamente, anche il sistema di spam di Apple (iCloud) ha capito che i comunicati stampa e le email contenenti offerte di Ryanair sono spam, senza che io abbia fatto nulla.