Ryanair “minaccia” anche l’Italia
Ryanair “minaccia” questa volta e nuovamente, l’Italia, ed attacca il governo per “la decisione miope e regressiva” di aumentare l’addizionale comunale di 0,50 euro per i voli con destinazione extra UE dagli aeroporti italiani con più di 10 milioni di pax.
E’ palese che un aumento di 0,50 euro non avrà nessuna conseguenza sul traffico aereo italiano, nessun aumento per tutti i voli verso destinazioni UE e dai piccoli aeroporti anche verso destinazioni extra UE. Felice però di sapere che Ryanair lascerà spazio ad altri vettori e ridurrà la sua presenza e crescita in Italia. Non saranno 0,50, come 1 o 5 euro di aumento, a scoraggiare chi vuole volare.
“Questo aumento della tassazione costringerà le compagnie aeree, come Ryanair, ha rivedere i propri piani per l’Italia nel 2025, con gravi conseguenze per la connettività, il turismo e i posti di lavoro, in particolare a Roma dove è necessaria una maggiore connettività aerea per sostenere il turismo in entrata nell’Anno Giubilare.” afferma Ryanair in una nota, possibile che non abbia ancora capito che questo atteggiamento inaccettabile non la porterà da nessuna parte? Nessun governo “con un pò di sale in zucca e dignità”, può accettare di essere condizionata da Ryanair.
Ryanair vuole ancora farci credere che la sua crescita in Friuli Venezia Giulia ed in Calabria sia stata possibile solo ed esclusivamente per l’abolizione dell’addizionale comunale? Sicuramente ha aiutato, ma i numeri post sviluppo di Rayanair ed altri vettori sia a Trieste che a Reggio calabria e la crescita della domanda, evidenziano come questi piccoli aeroporti lasciati in disparte fino ad oggi, possono essere una risorsa per sviluppare traffico, con o senza addizionale.
Ma Ryanair insiste, sempre nella nota: “l’unico modo per stimolare la crescita del traffico e’ quello di avere tariffe basse che, a loro volta, richiedono costi di accesso competitivi. L’Italia non deve fare altro che guardare alla Calabria e al Friuli Venezia Giulia per capire come far crescere la connettività, il turismo e l’occupazione: entrambe queste Regioni hanno preso la decisione lungimirante di abolire l’addizionale comunale e, di conseguenza, Ryanair ha messo in campo un piano di crescita super potenziata che include una crescita del 50% del traffico, 3 nuovi aerei basati e 15 nuove rotte in Calabria, 1 nuovo aereo basato e 7 nuove rotte in Friuli Venezia Giulia. Ryanair invita il Governo italiano a revocare immediatamente questo miope aumento delle tasse per preservare la capacità durante tutto l’anno, la crescita del traffico e del turismo per l’Italia e gli italiani.“
Il CEO di Ryanair, Eddie Wilson, ha dichairato: “In qualità di compagnia aerea No. 1 in Italia, Ryanair invita il Governo italiano a revocare immediatamente questa miope e regressiva decisione di aumentare le tasse sui passeggeri nei più grandi aeroporti italiani dal 1° aprile 2025. Questa decisione illogica di aumentare l’addizionale comunale, insieme alla mancata rimozione del limite dei voli a Ciampino, sarà particolarmente dannosa per Roma, dove le compagnie aeree, come Ryanair, saranno costrette a ridurre la capacità proprio in vista del Giubileo. Ryanair invita il Governo italiano a revocare questa decisione miope e ad abolire invece la regressiva addizionale comunale in tutti gli aeroporti italiani, proprio come hanno fatto le Regioni Friuli Venezia Giulia e Calabria. Questo permetterebbe agli aeroporti italiani di beneficiare di una rapida crescita del traffico, del turismo e dei posti di lavoro nei prossimi anni, dal momento che Ryanair risponderebbe con un investimento di 4 miliardi di dollari in Italia, aggiungendo 40 nuovi aeromobili, più di 20 milioni di passeggeri all’anno su 250 nuove rotte e più di 1,500 posti di lavori nelle Regioni italiane”.
Solo su una cosa Ryanair ha ragione, i governi devono smetterla di tassare senza criterio (attenzione però, senza criterio non significa non tassare), solo perchè è un modo sicuro per fare cassa, o per il settore aereo, ma se con 0,50 di aumento riusciamo ad allontanare Ryanair dall’Italia, che è evidente stia passando una situazione di difficoltà, ne sono felice.