Ryanair

Dal personale Ryanair reazioni simili a quelle di Alitalia

Da quando abbiamo iniziato a criticare aspramente le dichiarazioni e gli atteggiamenti del board del Gruppo Ryanair, non solo quelle di Michael O’Leary, soprattutto i “ricatti” abitudine consolidata della compagnia irlandese, ormai però non più accettabili, iniziano le prime offese ed attacchi diretti, in prefetto stile vecchia Alitalia.

Questo nonostante nessuna critica diretta al personale sia stata fatta, così come continuano gli apprezzamenti alla perfetta organizzazione operativa della compagnia, anche se il board sembra non voler accettare che qualcosa sia cambiato nell’industria del settore aereo europea. Va detto per correttezza, almeno per ora, si contano sulle dita di una mano.

Anche se Ryanair non ha mai dato importanza alla sua reputazione, dando importanza solo ai numeri, ovvero ai passeggeri, ma non si è mai chiesta, quanti di questi, se avessero potuto, non per una questione di costi, ma di alternative, avrebbero scelto davvero Ryanair o altri vettori.

Non può definirsi “la preferita in Europa” solo perchè è la prima per numero di passeggeri, si è la preferita, quando i passeggeri sono messi nella condizione di poter scegliere, purtroppo però anche con politiche di “dumping” sui prezzi, in questi anni, Ryanair ha ridotto la competizione in diversi aeroporti.

Oggi però sta dimostrando di avere delle debolezze, potremmo anche dire che le sue debolezze sono ormai evidenti, un modello di business che non può reggere un mercato con delle regole, Ryanair è quasi assente in Francia, sta continuando ad allontanarsi dalla Germania, non ha mai fatto il suo ingresso in Svizzera, così come non è mai cresciuta nel nord Europa, dove anche le regole sull’organizzazione del lavoro sono più ferree.

In altri paesi invece, come nel Regno Unito, in Spagna, in Portogallo ed in Italia, dove si può fare un pò quello che si vuole, è cresciuta senza freni, imponendo le sue condizioni, allontanando anche da alcuni aeroporti i competitor, riducendo la concorrenza ed aumentando le tariffe.

Le tariffe di Ryanair, quelle medie sono aumentate, non la scorsa estate però, dopo che il CEO del gruppo aveva tentato di allarmare mesi prima dell’inizio della Summer, della mancanza di capacità, nessuno ci ha creduto e Ryanair è stata costretta a svendere i biglietti, perchè aveva programmato una capacità superiore alla domanda, da qui Michael ha iniziato a perdere di credibilità e l’atteggiamento della politica e dei media verso il vettori è iniziato davvero a cambiare, in una sorta di ribellione, mettendo Ryanair ancora in difficoltà.

Ormai i suoi continui comunicati stampa con attacchi ai governi, minacce ad aeroporti e nazioni, o vengono ignorati o vengono utilizzati per attaccarla, nonostante ciò, continua in una sorta di autolesionismo, non volendo accettare che Ryanair deve cambiare, lo dicevo già nel 2019. Oggi continuo a sostenerlo.