Tasse o Tariffe differenziate, per incentivare la Green Aviation?
Il neo-commissario europeo con delega al clima, Wopke Hoekstra, ha proposto di introdurre una tassa sul carburante, che dovrebbe premiare le compagnie aeree più virtuose, colpendo i vettori con aeromobili più vecchi e inquinanti.
Il settore aereo ha sempre sostenuto, che gli investimenti in innovazione e nel rinnovo delle flotte con aerei più efficienti, con una riduzione dei consumi e delle emissioni, dovesse essere “premiato“, riconoscendo lo sforzo sostenuto dai vettori, ma con una tassa o con tariffe aeroportuali differenziate?
La proposta di Wopke Hoekstra di imporre più tasse alle compagnie aeree è destinata a diventare una delle battaglie politiche cruciali del secondo mandato della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Il motivo è semplice, sarebbe a tutti gli effetti una nuova tassa, che non andrebbe a sostituire una tassazione esistente, che differentemente da quella proposta, tassa indiscriminatamente il settore.
Una nuova tassa o tariffe aeroportuali variabili?
Mettiamo da parte i commenti e le posizioni del settore, sono di parte e giustamente contrari ad ogni nuova tassa, vediamola da un punto di vista green, ma non con un ottica “ignorante” e di “propaganda“, che spesso contraddistingue le correnti politiche verdi e gli ambientalisti.
Una tassa che “premia” chi consuma ed inquina meno, incentiva il settore a investire in politiche green, ma non dovrebbe essere applicata indiscriminatamente a tutti (aliquote differenti in base al modello di aereo), ma solo a chi utilizza aeromobili più datati, concretamente un volo easyJet operato con un Airbus A320ceo dovrebbe essere tassato, lo stesso volo operato con un Airbus A320neo non dovrebbe essere tassato.
Se applicata indifferentemente a tutti in base ai consumi ed emissioni, anche se andrebbe a “premiare” chi consuma meno, colpirebbe l’intero settore.
Per questo motivo sarebbe più opportuno come già accade in alcuni aeroporti europei, applicare ad ogni singolo volo, una tariffa diversa, in base al consumo ed alle emissioni, indifferentemente dal COA del vettore, da valutare anche come modulare le tariffe quando un vettore sta utilizzando SAF per operare un volo, un volo operato con un aeromobile di una generazione precedente che utilizza SAF, potrebbe potenzialmente produrre emissioni inferiori, rispetto un un aeromobile di una generazione successiva che utilizza carburante per aviazione tradizionale1
Per farlo si potrebbe imporre agli aeroporti europei, con una normativa apposita, di applicare tariffe variabili anche in base al modello e versione di aeromobile utilizzato, lasciando ai gestori aeroportuali i proventi, in questo modo non si verrebbe a creare il problema, di come verrebbero utilizzati i proventi aggiuntivi raccolti, non si verrebbero a creare inoltre situazioni in cui un aeroporto possa applicare una “concorrenza sleale” ad aeroporti vicini.
Non una tassa quindi, ma una normativa europea sulle tariffe, il settore come ogni altro settore economico, deve essere tassato, ma in modo giusto ed equo. Il problema però è che i governi e l’Europa, tassano il settore per fare cassa, nascondendosi dietro ad un obbiettivo GREEN, spesso quindi non con un obbiettivo equo
- Dato variabile in base alla percentuale di SAF utilizzata ↩︎