Ryanair: utile netto di €149 milioni nel Q3
Ryanair ha annunciato oggi un significativo aumento dell’utile netto per il terzo trimestre, raggiungendo €149 milioni rispetto ai €15 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.
Questo risultato è stato ottenuto grazie a un incremento del traffico del 9%, trasportando 45 milioni di passeggeri, e a tariffe leggermente più alte durante il periodo natalizio e di Capodanno.
Crescita del Traffico e Ricavi
Nonostante i ritardi prolungati nelle consegne dei Boeing, Ryanair ha registrato una crescita del traffico del 9%. I ricavi per passeggero sono aumentati dell’1%, con una performance solida anche nei ricavi accessori, che sono saliti del 10% a €1,04 miliardi. I ricavi totali del terzo trimestre sono aumentati del 10% a €2,96 miliardi, con i ricavi programmati che hanno raggiunto €1,92 miliardi.
Gestione dei Costi
I costi operativi sono aumentati dell’8% a €2,93 miliardi, ma i risparmi sui costi del carburante hanno compensato l’aumento dei costi del personale e altri costi dovuti ai ritardi nelle consegne dei Boeing.
Ryanair ha inoltre annunciato che il carburante per il quarto trimestre dell’anno fiscale 2025 è coperto per circa l’85% a $80 al barile, riducendo il rischio dalla volatilità dei prezzi del carburante.
Solidità Finanziaria
Ryanair continua a mantenere uno dei bilanci più solidi del settore, con un rating di credito BBB+. Al 31 dicembre, la liquidità lorda era di €2,77 miliardi, con un saldo netto di €75 milioni. La compagnia ha completato oltre il 50% del programma di riacquisto di azioni da €800 milioni e prevede di completarlo entro la metà del 2025. Un dividendo intermedio di €0,223 per azione sarà pagato il 26 febbraio.
Flotta e Prospettive di Crescita
Ryanair ha attualmente 172 B737-8200 “Gamechangers” nella sua flotta di 609 aerei. La compagnia sta lavorando con Boeing per accelerare le consegne, ma i ritardi hanno costretto Ryanair a rivedere il suo obiettivo di traffico per l’anno fiscale 2026 a 206 milioni di passeggeri. La compagnia prevede di riassegnare la crescita della capacità alle regioni e agli aeroporti che stanno investendo nella crescita, come Polonia, Svezia e Italia.