
Numeri da “capogiro” nel piano Ryanair per la Spagna
Assecondare Ryanair non è assolutamente una best practice, sempre che non si parli di aspetti puramente operativi, dove Ryanair sicuramente ha molto da insegnare ad altri vettori, che sotto questo aspetto, possono avere inefficienze che impattano sull’operativo e i costi.
Tuttavia, la recente controversia tra Ryanair e il Ministro dei Trasporti spagnolo, Óscar Puente, ha portato alla luce dati interessanti e inaspettati. Questi dati dovrebbero sicuramente accendere una discussione, ancora una volta, sulla credibilità del vettore guidato da Michael O’Leary e sul reale potenziale, senza incentivi degli aeroporti regionali spagnoli, per cui Ryanair aveva presentato un piano di crescita “inascoltato” dal governo spagnolo, piano con cifre davvero da “capogiro”! Piano che si sarebbe concretizzato solo se il governo spagnolo e Aena avessero accettato di abbassare tasse e tariffe.
Secondo Ryanair, gli aeroporti regionali spagnoli non sono competitivi e le economie locali spagnole continueranno a soffrire a meno che non ci sia un cambiamento nella politica fiscale aeroportuale.1
IL piano è stato condiviso martedì con il ministro dei Trasporti di Castilla y León, José Luis Sanz Merino, precedentemente era stato inviato al ministro Puente nel gennaio 2024 e di nuovo nel settembre 2024, secondo quanto dichiara Ryanair.
“Quel piano avrebbe significato una crescita del 250% dei passeggeri a Valladolid in soli due anni se AENA avesse investito nella riduzione delle tasse aeroportuali per stimolare il traffico di tutte le compagnie aeree che investono a Valladolid, non solo Ryanair. Quando non ha ricevuto risposta dal ministro Puente, Ryanair ha ridotto il traffico in 8 aeroporti regionali spagnoli che erano commercialmente non redditizi a causa di tasse aeroportuali non competitive, tra cui purtroppo Valladolid.” dichiara Ryanair.
Il piano di crescita proposto da Ryanair
Ma vediamo l’ambizioso piano di Ryanair che mette in luce subito il potenziale di crescita della domanda da e per gli aeroporti aeroportuali spagnoli, altrimenti non si spiegherebbe un “salto nel buio” di un vettore.
La proposta di Ryanair includeva quasi tre milioni di posti aggiuntivi negli aeroporti regionali spagnoli, con una crescita del 35% che avrebbe portato a un totale di 10,7 milioni di posti. Questo si sarebbe tradotto in circa 50 nuove rotte (per un totale di 200) e nell’apertura di tre nuove basi a Minorca, Reus e Santander, con un aumento degli aeromobili basati di oltre otto unità e un investimento aggiuntivo di circa 800 milioni di dollari (765 milioni di euro).
L’aeroporto di Valladolid sarebbe stato il principale beneficiario di questa espansione, con un aumento della capacità del 249%. Significativi miglioramenti sarebbero stati apportati anche agli aeroporti di Asturie e Jerez (entrambi con un incremento del 92%), Almeria (76%), Vigo (74%), Barcellona – Reus (nuova base potenziale con un aumento del 67%), Castellón (63%) e Murcia (47%), tra gli altri.
Ora mi chiedo, un piano di crescita così ambizioso, davvero può avere come unico ostacolo, le tariffe aeroportuali? Logica vuole che un vettore pianifichi una crescita dove vede del potenziale, non solo dal punto di vista economico in termini di costi, ma di potenziale della domanda, ovviamente il margine sarà sempre il primo obbiettivo.
Ryanair non intende infatti ottenere delle tariffe vantaggiose per lanciare nuove rotte e creare domanda, ma a tempo indeterminato, ovvero anche quando questa domanda, qualora non ci sia già, si autoalimenterà.
Come possiamo non chiamarlo “ricatto“?
Ryanair dopo il no del governo spagnolo e di Aena, che giustamente non si sono fatti spaventare e non hanno ceduto alle richieste del vettore irlandere, ha cessato le operazioni a Jerez e Valladolid, ha tolto un aereo basato a Santiago e ha ridotto la capacità negli aeroporti di Vigo (-61%), Santiago (-28%), Saragozza (-20%), Asturie (-11%) e Santander (-5%).
Complessivamente, Ryanair ha eliminato più di 800.000 posti, con una riduzione della capacità del 18%, e ha soppresso 12 rotte, ma stranamente, seguendo la logica Ryanair, la Spagna continua a crescere.
La posizione del Ministro Puente e di Ryanair
Il Ministro Puente ha definito l’approccio di Ryanair “folle” e inaccettabile, affermando che “assecondare la richiesta di Ryanair sarebbe pericoloso per il sistema e persino illegale come possibile aiuto di Stato“.
La compagnia aerea low-cost irlandese, dal canto suo, sostiene che “gli aeroporti regionali sono una parte vitale dell’infrastruttura spagnola e Ryanair ha un piano per sostenere le economie regionali. Purtroppo, il ministro non ha un piano per le regioni. A meno che non ci sia un cambiamento nella politica, il numero di passeggeri diminuirà, le opportunità turistiche svaniranno e i posti di lavoro andranno persi nella regione della Spagna”.
Come sempre, vi invito ad approfondire la questione, in un ottica “non Ryanair“, ovvero “non di parte“, di seguito in allegato, il documento integrale del piano di Ryanair per gli aeroporti regionali spagnoli.
ES-Version-ES-Growth-Plan-Summary-002