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Ryanair “supera se stessa”, anche in Sardegna
Ryanair “supera se stessa” anche in Sardegna, numeri da capogiro come per gli aeroporti regionali spagnoli, promette 4 aerei aggiuntivi nell’isola, se la Regione eliminerà l’addizionale comunale.
Ancora una volta mi pongo e pongo ai lettori una domanda, come si fa in Sardegna, a pensare che l’addizionale comunale, possa al momento, essere l’unico è più importante ostacolo, ad impedire che un vettore possa ritenere sostenibile in breve e a medio termine, l’apertura di una nuova base e basare 4 aerei aggiuntivi oltre ai 3 attuali?
La domanda è lecita, la risposta è ovvia, Ryanair non è ancora una volta credibile, 4 B737 aggiuntivi, con una programmazione Ryanair, è una capacità che la Sardegna non è in grado di soddisfare, non sarà in grado di soddisfare senza un adeguata capacità ricettiva tutto l’anno e con la continuità territoriale attualmente in vigore, ma non solo.
Non vi è dubbio che Ryanair con 71 rotte tra i tre aeroporti sardi, offrirà anche la prossima estate da/per la Sardegna una buona capacità e una vasta scelta di destinazioni, ma la Sardegna in estate, non ha nessun problema ad attrarre turismo e capacità, sicuramente a Cagliari ed Olbia, mentre non è scontato per Alghero.
Il Comunicato stampa di Ryanair
Ryanair afferma che: “purtroppo, Ryanair non è in grado di aggiungere una crescita significativa in Sardegna quest’estate a causa del continuo peso dell’addizionale municipale, che penalizza i passeggeri, e non porta alcun beneficio alla regione e ha un impatto negativo sul turismo locale, sull’occupazione e sull’accesso a tariffe basse per i residenti che viaggiano verso destinazioni italiane ed europee. Ciò è in netto contrasto con la crescita registrata in altre regioni italiane – Abruzzo, Calabria e Friuli Venezia Giulia – che hanno abolito l’addizionale municipale e hanno registrato un aumento spettacolare del traffico, del turismo e dell’occupazione. “
Ancora una volta cita Abruzzo, Calabria e Friuli Venezia Giulia, tre regioni che esclusa Lamezia, ha attualmente delle difficoltà evidenti a sviluppare domanda e capacità, seppur Trieste stia dimostrando di poter crescere, ma come Reggio e Pescara, un incentivo ai vettori, sotto forma dell’abolizione dell’addizionale, è un valido aiuto ad aumentare la loro attrattività e a dimostrarne il potenziale.
Ryanair insieme ad altri vettori stanno infatti contribuendo a dimostrare che gli aeroporti regionali sono importanti ed in grado di sviluppare domanda locale e turistica in ingresso, che una volta consolidata, sarà una giusta motivazione per reintrodurre una tassazione più equa dell’attuale.
E’ corretto che, il settore aereo, vettori, aeroporti e stakeholders, contribuisca alle entrate tributarie, in particolare locali, ma è anche innegabile che l’addizionale comunale attuale, che di “comunale” ha ben poco, non sia equa.
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Jason McGuinness, Chief Commercial Officer di Ryanair, oggi a Cagliari.
Ma non si può condividere, per i motivi sopra citati, quanto afferma Ryanair nello stesso comunicato “c’è un’opportunità per la Sardegna di garantire una crescita accelerata dei passeggeri e del turismo nei prossimi anni, a condizione che la Regione Sardegna abolisca l’eccessiva addizionale municipale che sta ostacolando la crescita della connettività e dell’industria turistica dell’isola.”
Non basterà infatti, ma creerà solo un vantaggio economico ai vettori “abolire immediatamente l’addizionale municipale per salvaguardare i collegamenti tutto l’anno, il turismo e i viaggi a basso costo per i suoi cittadini. Ciò consentirebbe a Ryanair di realizzare una crescita ambiziosa per la Sardegna nei prossimi cinque anni“, ed è qui che Ryanair supera se stessa nella sua “propaganda”, “sparando davvero alto” per un mercato del tutto particolare della Sardegna: “oltre 2 milioni di passeggeri aggiuntivi all’anno (+50% di crescita), 4 nuovi aeromobili B737 (+400 milioni di dollari di investimenti) e una nuova base nel Nord della Sardegna creando oltre 900 nuovi posti di lavoro locali e lanciando nuove rotte nazionali e internazionali verso mercati chiave come Germania, Francia, Regno Unito e Paesi nordici. ”