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Gli alloggi turistici “inaspettati” ANTI-KEIBOX

Il 70% dei turisti si concentra sull’1% del territorio italiano, e l’overtourism sta cambiando le città. Le “keybox“, piccoli contenitori blindati per chiavi, si sono diffuse come soluzione pratica per il check-in autonomo, ma il Ministero dell’Interno esprime preoccupazioni per la sicurezza pubblica.

In questo contesto, nasce Unexpected Italy, una traveltech company che mappa luoghi e persone “reali”, offrendo un’alternativa all’ospitalità impersonale.

Unexpected Italy: la risposta all’ospitalità autentica

“Tra le sfide più complesse, oltre alla ristorazione, dove trovare la vera autenticità è diventata una missione sempre più ardua, c’è senza dubbio il settore ricettivo”, afferma Elisabetta Faggiana, CEO di Unexpected Italy, originaria di Arzignano, nel Vicentino. “Troppo spesso i viaggiatori si ritrovano in strutture create su misura per i turisti, prive di identità e di un reale legame con il territorio, oppure in realtà improvvisate, dove l’ospitalità non è una vocazione ma solo un’opportunità di guadagno. Per questo ci siamo dati un vademecum da seguire, delle regole ferree per garantire una selezione delle mete che proponiamo”.

“Una keybox e un voucher per la colazione non potranno mai sostituire la vera ospitalità italiana”, afferma Savio Losito, co-fondatore di Unexpected Italy, originario di Barletta. “Siamo il Paese del Made in Italy, della tradizione e dell’accoglienza. Non possiamo accettare che l’ospitalità venga ridotta a una mera transazione economica, senza passione, senza dedizione, senza professionalità”. 

Unexpected Italy si è data come missione quella di valorizzare le realtà indipendenti italiane, spaziando dal settore ricettivo a quello enogastronomico, artigianale e produttivo. La startup si fa strada grazie a un sistema innovativo che unisce un accurato screening con le raccomandazioni di “esperti locali“. Con 20.000 utenti registrati e una comunità online di oltre 50.000 persone, Unexpected Italy ha mappato oltre 2.000 punti in diverse province italiane.

Il vademecum anti-keybox: i criteri di selezione

La startup seleziona strutture ricettive che operano con etica, rispetto per il territorio e dedizione all’accoglienza, seguendo un vademecum preciso:

  • Chiara identità: strutture indipendenti o a conduzione familiare.
  • Professionalità: personale qualificato e servizi di qualità.
  • Legame col territorio: valorizzazione dei prodotti e delle tradizioni locali.
  • Sostenibilità: impegno per la tutela dell’ambiente.
  • Cura del cliente: attenzione ai servizi e all’accoglienza.

Strutture anti-keybox: esempi di ospitalità autentica

La Scuola Guesthouse, Lusiana Conco (VI): una vecchia scuola elementare trasformata in un accogliente B&B grazie alla visione di Marco e Valeria, che hanno saputo riadattarne gli spazi senza perdere l’anima autentica del luogo. Ogni stanza è ispirata a una materia scolastica: aritmetica, scienze, storia, geografia e persino la stanza della maestra, tutte arredate con oggetti d’epoca che rievocano l’atmosfera delle aule di un tempo. Lavagne, cartelle, giochi e poster scovati tra collezionisti e mercatini rendono l’esperienza immersiva e nostalgica. Qui il passato rivive non solo nei dettagli, ma anche a tavola, con una colazione che racconta i sapori e le tradizioni del territorio.  

Prato del Re a Prignano sulla Secchia (MO): una vecchia stalla riconvertita in un agriturismo immerso nel verde grazie all’instancabile passione e attenzione all’ambiente di Daila e Francesco. Prato del Re è un esempio di sostenibilità e rispetto per l’ambiente e per le persone. Ogni aspetto della struttura è progettato e gestito con l’obiettivo di minimizzare l’impatto ambientale e promuovere un modello di turismo responsabile.  

Look TO, Torino: uffici di un palazzo dell’800 riconvertiti in boutique residence di charme con la possibilità di acquistare tutto (o quasi) quello che si vede, ideata e gestita dall’architetto Giuliana Marsiaj. Qui, l’esperienza non si limita al soggiorno: quasi tutto ciò che si vede può essere acquistato, dagli arredi ai complementi. Il progetto è anche un omaggio all’artigianato e al talento locale, con pezzi unici realizzati da artisti e designer emergenti. Anche la colazione è un’esperienza sensoriale, con materie prime selezionate e prodotti di cosmesi artigianali che esaltano il legame con il territorio.

La Ca’ dal Non BioAgriturismo, Modena: un antico fienile trasformato in un accogliente bioagriturismo dove l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena si fonde con il profumo della lavanda, a pochi passi dalla Motor Valley, in un progetto non solo ricettivo ma sociale dove persone di tutte le abilità aiutano dalla terra alla cucina con grande rispetto per l’ambiente e la comunità, grazie alla visione della famiglia Montanari. 

Antica Dimora, Barletta: in una residenza d’epoca del 1400, appartenuta alla storica famiglia Della Marra, c’è uno dei B&B più curati di Barletta. Una residenza, sospesa tra passato e presente, in cui ci si sente subito a casa grazie al calore di Lilly e Riccardo, una coppia che ha fatto dell’ospitalità una missione di vita. Il mobilio è realizzato da artigiani della zona, mentre le opere di artisti locali decorano le pareti, creando un’atmosfera autentica e accogliente. La colazione, curata con dedizione da Lilly, celebra i migliori prodotti locali, promuovendo una filiera corta e sostenibile.

Belli36, Roma: Semplicità, accoglienza genuina e design minimale. Una piccola guesthouse al cuore di Prati, un tempo casa dei nonni di Maria e Giovanni ed ora trasformato in un accogliente B&B, dove storia e modernità si uniscono. In un affascinante edificio liberty dei primi del Novecento, Maria ha concepito questa guest house come se fosse la sua stessa casa, prestando attenzione ad ogni singolo dettaglio, unendo elementi tradizionali e pezzi vintage ad una creatività moderna. Ogni camera è stata attentamente progettata per rispettare l’architettura originale del palazzo, valorizzando i materiali di pregio che lo caratterizzano ed ogni ospite viene trattato come un amico venuto da lontano, dal soggiorno alla colazione.  

Hotel De Ricci, Roma: il primo wine boutique hotel urbano al mondo con un team composto quasi esclusivamente di sommelier e gestito con passione da Flavio Scannavino. Ogni stanza dispone di una cantinetta di vini che viene personalizzata per ogni cliente. L’arredo dell’hotel rimanda agli anni ‘40, con un arredo vintage, unitamente a pezzi artigianali e quadri di artisti locali.   

Oliveto Estate, Civitanova Marche (Macerata): una proprietà affacciata sull’Adriatico immersa nei vigneti con due bellissime ville da affittare singole o in coppia, ideali per eventi aziendali o per gruppi. Ideato da Amanda Jennings, Oliveto Estate non è una semplice villa in affitto, ma una struttura che offre una grande attenzione al cliente, con un team sempre a disposizione e che ricerca, sostiene e promuove il territorio a 360 gradi, dalla scelta dell’arredo, ai collaboratori per le esperienze, alle materie prime messe a disposizione degli ospiti.

L’ospitalità italiana: un valore da preservare

“Una keybox e un voucher per la colazione non potranno mai sostituire la vera ospitalità italiana”, afferma Savio Losito. Unexpected Italy si impegna a preservare l’autenticità e la passione che caratterizzano l’accoglienza nel Bel Paese, offrendo un’alternativa al turismo di massa e alle soluzioni impersonali.