Aeroporti di Milano SEA

Il nuovo Linate e la nuova Alitalia

Da indiscrezioni di stampa sembrerebbe che easyJet detti alcune condizioni chiave sugli slot di Linate, che prevederebbero un decreto ad HOC che andrebbe ad aprire a destinazioni extra-EU, attualmente non possibili dopo l’apertura di Malpensa.

L’aeroporto di Linate chiuderà per tre mesi questa estate per avviare i lavori di restyling ed ampliamento del terminal e rifacimento della pista, lavori facenti parte del complesso progetto di riqualificazione dell’intera area, prevista dal Masterplan di SEA. Leggi di più “Il nuovo Linate e la nuova Alitalia”

2022 Alitalia - corso

OK da FS per Delta e easyJet

OK dal consiglio di amministrazione di FS per l’inizio delle trattative con Delta e easyJet per il dossier, MEF disponibile ad entrare come azionista.

Nella giornata di ieri il consiglio di amministrazione del gruppo FS riunitosi per decidere come si muoverà nei prossimi mesi per il dossier Alitalia, dopo il dietro front di Air France-KLM , valutando la proposta congiunta di Delta e easyJet, ha escluso dalla partita il gruppo Lufthansa e accolto il si del MEF disponibile a «partecipare alla costituzione della Nuova Alitalia, tramite il Mef, a condizione della sostenibilità del piano industriale e in conformità con la normativa europea», come si legge in una nota della presidenza del consiglio.

Leggi di più “OK da FS per Delta e easyJet”

Aviation

Classifica OAG 2019: compagnie aeree TOP20

E’ la compagnia aerea latinoamericana Copa Airlines a posizionarsi al primo posto per puntualità con un OTP pari al’89,79%, con una crescita di oltre 3 punti percentuali, nella Classifica OAG 2019

Copa Airlines prende il posto di Air Baltic che scende al secondo posto della classifica, ma con un margine davvero ristretto. Leggi di più “Classifica OAG 2019: compagnie aeree TOP20”

Aviation

Crisi del low-cost o di alcuni modelli low-cost?

Dal titolo penso che sia chiaro dell’argomento di cui parlerò oggi, di crisi di compagnie aeree ne abbiamo viste tante, sia dopo l’11 settembre 2001 che in seguito alla liberalizzazione dei cieli, vettori che non sono stati in grado di fronteggiare la crisi che si è andata a creare in seguito all’attentato e alla concorrenza di compagnie aeree meglio strutturate e con manager più lungimiranti nel caso della liberalizzazione del mercato aereo.

Da diversi anni sono entrate nel mercato aereo numerose compagnie aeree etichettate come low-cost, ma tante dopo qualche anno non hanno resistito alla concorrenza e sono fallite, e qui mi pongo la domanda, era il loro modello aziendale ad essere fallimentare o è il modello low-cost che non funziona più?

Focalizziamoci su quest’ultimo anno, in particolare i casi di Monarch, Air Berlin e Ryanair, tre situazioni completamente diverse ma che subito ci porteranno ad avere una chiara idea sul quesito che mi sono posto, per aiutarci servirà analizzare anche il caso British Airways e Air France, poi capirete il perchè.

Cominciamo da Monarch, che dopo oltre 50 anni di storia, quella che era considerata la low cost che più ha resistito negli anni, trasformandosi in seguito ai cambiamenti nel mercato aereo, si è ritrovata costretta a dichiarare lo stato di insolvenza e a sospendere tutti voli meno di un mese fa, dopo una crisi finanziaria causato da un indebolimento del loro modello di business, che nel dettaglio ho spiegato in questo articolo.

Air Berlin, la seconda compagnia aerea Tedesca, di proprietà di Etihad per il 29,2%  che  ha annunciato l’avvio della procedura d’insolvenza lo scorso agosto,  quando Etihad, vettore degli Emirati Arabi Uniti, azionista anche di Alitalia per il 49%, si è rifiutato di erogare altri finanziamenti. Nel 2016 Air Berlin ha chiuso in rosso di 782 milioni di euro. E pochi giorni fa ha annunciato la sospensione di tutti i voli a lungo raggio.

Ryanair che si è ritrovata all’improvviso a dover correre ai ripari dopo la stagione estiva, per un esodo di massa di piloti e assistenti di volo oltre che ad un planing ferie che ha portato molti dei piloti a dover smaltire le ferie accumulate e che nonostante l’incentivo proposto dal vettore, si sono rifiutati di rientrare a lavoro.

E arriviamo a British Airways che nei voli a medio raggio è diventata una low-cost in termini di livelli di servizio e a Air France, che si appresta il primo dicembre ad avviare i voli della sua nuova low-cost JOON che non sarà una vera low-cost ma piuttosto un vettore #JOUNG, un nuovo modo di volare ad un prezzo da quasi low-cost.

Penso che sia già chiaro a tutti che non si può quindi parlare di un modello ma di modelli di low-cost differenti, diversi modi di vedere il #LOW, diversi modi di vedere il #FLY e il #SERVICE.